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Guerra in Ucraina, Sechi e la lezione a Macron: “Una fuga in avanti debole e che non aiuta”

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L’ipotesi di inviare truppe in Ucraina da parte di Emmanuel Macron trova un totale bocciatura da parte di Mario Sechi. Nel suo editoriale apparso sull’edizione del 17 marzo di Libero, il direttore del quotidiano dimostra la sua ferma contrarietà all’ipotesi sollevata dall’Eliseo per risolvere la guerra con la Russia: “È dai tempi di Napoleone che i francesi perdono regolarmente tutte le guerre. Dunque se Macron spinge per mettere gli stivali dei soldati della Nato in Ucraina, e l’ha ribadito ieri in aereo mentre rientrava da Berlino, bisogna preoccuparsi, visto che nel frattempo ha ordinato il ritiro delle sue truppe dal Mali. Il governo italiano ha già detto che l’idea di Macron è un errore e ha fatto bene perché è una fuga in avanti che non aiuta Kiev. Il problema in Ucraina è tenere l’alleanza occidentale compatta e fare bene la guerra per conquistare la pace. Non a caso i tedeschi hanno dato l’assenso a una coalizione per le armi a lungo raggio, ma non prendono in considerazione l’invio di soldati, l’ingresso in una palude strategica”. 

 

 

“Macron - dice ancora il direttore Sechi - ha realizzato che Vladimir Putin rispetta solo la forza, ma il presidente francese e i suoi consiglieri militari sembrano ignorare che i russi in Ucraina se non possono vincere non possono neppure perdere. I soldati della Nato sarebbero un altro bersaglio per i russi e un problema di gestione del consenso per i governi che fanno parte dell’alleanza che sostiene Kiev. Macron ha costrettoo l’Italia e altri Paesi a prendere le distanze dai suoi piani puramente retorici. Una manifestazione di debolezza dell’Eliseo, appunto. È invece necessario prepararsi a un impegno maggiore dell’Europa sul piano militare”. 

 

 

E ancora così va avanti l’analisi: “Macron dovrebbe essere il primo a preoccuparsi della tenuta dell’alleanza contro la Russia, ma così disorienta l’opinione pubblica europea e contribuisce a rafforzare la retorica di Putin basata sul ‘nemico esterno’. Il presidente francese sente il fiato sul collo della destra, Marine Le Pen che riconosce ‘l’eroica resistenza del popolo ucraino’ per lui è un problema politico e così, dopo aver detto che la Nato era cerebralmente morta, ora vorrebbe guidarla in una missione - la bastonata finale di Sechi - senza mappe e senza cervello”.

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