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Alessandra Mussolini non trattiene le lacrime: "Costretta a chiamare l'amante"

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A La volta buona, il programma condotto da Caterina Balivo, Alessandra Mussolini non ha trattenuto le lacrime. "Il gioco del buio" è il libro che ha scritto per raccontare, attraverso gli occhi di una bambina, i difficili rapporti familiari tra le figure più importanti della sua vita. "Un padre abbastanza assente. Tu scrivi dimenticando di essere quella che sei diventata": così ha esordito la padrona di casa per chiedere all'europarlamentare del gruppo del Partito Popolare Europeo di raccontare il suo rapporto con il padre. "Il gioco del buio era banale. Lui chiudeva gli occhi e in questo corridoio ci cercava e ci prendeva. Ridevamo tanto, c'era un contatto fisico. La costante mia e di mia sorella Elisabetta è stata l'assenza di mio padre, la quotidianità è mancata. Non l'abbiamo vissuto", ha risposto l'ospite. 

 

 

"Ci arrivavano le cartoline. Vedevamo una vita che non vivevamo. La mia domanda era 'Ma ci vorrà bene?'", ha continuato Alessandra Mussolini con la voce rotta dalla commozione. Dopo aver chiesto una piccola pausa, l'europarlamentare ha proseguito: "Certo che ci voleva bene, ma io l'ho vissuta male. Me l'ha detto che mi voleva bene, ma era distratto. Avrei voluto un padre che mi ascoltasse. Mi ha fatto fare delle cose allucinanti, lui si confidava con me". Poi è arrivata la confessione in diretta: "A un certo punto, quando ero più grande, mi ha detto 'Ale devi telefonare a questa persona e le devi dire che la amo'. Ma lo devo fare io? Perché lo devo fare? Per me era una violenza. Ho dovuto chiamare questa", ha detto. "L'amante?", l'ha incalzata Balivo. L'ospite, con le lacrime agli occhi, ha chiesto: "Si può tagliare questa?". "In questo libro mi dovevo sfogare. È un libro di formazione, non capivamo tante dinamiche. Se il dolore lo tiri fuori, ti liberi", ha concluso. 

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