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Otto e mezzo, Bocchino fulmina Mieli: “Nasconde il comunista che è in lui”

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Si discute del futuro del campo largo nel corso della puntata dell’11 marzo di Otto e mezzo, talk show di La7 condotto da Lilli Gruber. A prendere la parola è Italo Bocchino, che boccia totalmente il progetto della sinistra: "Il primo problema che si dovrebbe porre il campo stretto è quello di decidere qual è il leader. Un leader deve essere accattivante, fascinoso, deve saper trascinare anche emotivamente l’elettorato”. Interviene improvvisamente Paolo Mieli: “C’è, è la Schlein”. Il direttore del Secolo d’Italia cerca di andare avanti: “Adesso ti rispondo su questa tua tesi che porti in giro”. “Oh, che porti in giro…”, dice l’ex direttore del Corriere della Sera stizzito.

 

 

Ma Bocchino va avanti, demolendo la leader del Partito democratico e svelando la realtà all’interno del Movimento 5 Stelle: “Porti in giro la tesi che la Schlein può essere un leader… La Meloni lo è talmente tanto che ad esempio molti di sinistra ci dicono a microfoni spenti menomale che avete la Meloni, la vorremo avere anche noi una così. La Schlein non ha nessuna possibilità di essere leader. So che sto toccando gli amori di Mieli, che sotto l’apparenza di principe degli opinionisti nasconde il comunista che è in lui, vede la gruppettara ed è molto contento e felice – parole che fanno andare su di giri anche Gruber, che cerca di mantenere i toni pacati -. Schlein non ne azzecca una sulle proposte. Giuseppe Conte è un furbacchione meridionale che ha sfilato il partito a Beppe Grillo, si è liberato di Di Maio, Fico, Raggi, Di Battista e si è fatto il suo partito su misura. Aspetta sulla riva del fiume il cadavere del leader del Pd per cercare di prendere un voto in più e dire che è lui il candidato. Così non si va da nessuna parte. Qual è il programma comune? Sul 90% delle cose – sentenzia Bocchino - hanno quattro idee diverse e sono in quattro”.

 

 

Mieli non va allo scontro frontale e cerca di spiegare la propria tesi: “Io dico che la Schlein è una trascinatrice, Conte ha delle caratteristiche da presidente del Consiglio, quindi non è vero che sono così sguarniti. Quello passa il convento, si devono mettere d’accordo prima di allargare il campo a chi passa”.

 

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