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Governo, Sallusti smaschera spie e magistrati: “Corsa contro il tempo per far cadere Meloni”

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Una marea di colpi bassi contro Giorgia Meloni. Lo scenario anti-governo è tracciato da Alessandro Sallusti nel suo editoriale apparso sull’edizione del 9 marzo de Il Giornale: “Se Meloni e il suo governo arrivassero vivi all’appuntamento delle elezioni Europee e dovessero uscirne indenni, per un bel pezzo non li tirerebbe giù più nessuno, né lo spread, né i servizi segreti più o meno deviati o addirittura esteri e neppure magistrati amici degli amici, tantomeno gli elettori. Per la sinistra e soci è una corsa contro il tempo, una questione di vita o di morte e questo spiega il super attivismo delle procure a sfornare dossier velenosi come se non ci fosse un domani, la frenesia dei giornali amici a pubblicarli a ritmo continuo”.

 

 

“Illustri commentatori – incalza Sallusti - hanno fatto passare la vittoria della sinistra alle Regionali in Sardegna (meno voti del centrodestra ma lo 0,5 per cento in più al loro candidato) come la svolta del secolo, e altrettanto si apprestano a fare se domani in Abruzzo dovessero fare il bis. O adesso o mai più”.

 

 

Poi il giornalista ricorda il caso delle manganellate, tutti gli attacchi a Matteo Salvini e quelli a Marco Marsilio, presidente uscente in Abruzzo, oltre alle mosse di Vladimir Putin sull’Italia. In sostanza, conclude il suo articolo, “il gruppo è all’ultima curva prima del rettilineo finale, è piena bagarre, il più forte o lo fai cadere qui, oppure addio sogni di gloria. Il resto sono solo chiacchiere e diversivi”.

 

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