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L'Aria che Tira, Bisignani sul dossieraggio: “Polpetta avvelenata dai servizi segreti”

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Si parla dell’inchiesta sul presunto dossieraggio nel corso della puntata del 7 marzo de L’Aria che Tira, il talk show mattutino di La7 che vede David Parenzo alla conduzione. Tra gli ospiti c’è anche Luigi Bisignani, che nel libro “I potenti al tempo di Giorgia”, scritto insieme a Paolo Madron e pubblicato a maggio 2023, rivelava l’esistenza di una maxi-inchiesta su intercettazioni abusive. Bisignani, scrive l’Adnkronos, fa intendere al conduttore che si trattava dell’inchiesta sul luogotenente della Guardia di Finanza, Pasquale Striano e il sistema di accessi illegali sui dati di politici e vip.

 

 

“Era una notizia di Madron, l’abbiamo sviluppata e abbiamo detto che ci sarebbero stati grandi sviluppi. È passato un anno”, esordisce Bisignani, che poi continua a parlare: “Una cosa del giornalismo d’inchiesta mi fa sorridere. Di Striano si parla da 7-8 mesi, ma nessuno lo ha mai toccato. Non c’è neanche una foto, non l’ho mai visto io, non c’è un Gabibbo, non gli hanno dato il Tapiro d’Oro, sui giornali non è stato fatto il solito articolo ‘la ragnatela di Striano’. Chiunque viene toccato da un’inchiesta ha la gente sotto casa, si va al citofono, si va dagli amici, Striano invece è coperto da un’immunità fantastica. Certamente è coperto da qualcuno. Da garantista sono contento che non avvenga quello che avviene per tutti coloro che sono sfiorati da un’inchiesta, Striano è un fantasma assoluto. Striano, distaccato nel 2016, non avrebbe dovuto più avere accesso al computer della Guardia di Finanza”.

 

 

Secondo Giovanna Vitale, cronista di politica interna di Repubblica, espone un sospetto: “Penso che Striano fosse una fonte confidenziale di molti molti giornalisti, non solo di quelli del Domani. Quando un giornalista commissiona un accesso abusivo per avere informazioni su qualcuno, commette un reato. Ma se usa le informazioni che una fonte confidenziale si è procurata autonomamente, non deve neanche rivelare il nome della fonte. È un confine labile”. “Questa inchiesta finirà in una bolla di sapone, è sempre così. La polpetta avvelenata arriva dai servizi segreti stessi, che stanno inquinando le acque”, la chiosa di Bisignani. 

 

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