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Donatella Di Cesare, il "fraintendimento come Ferragni" non convince Porro

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Un post di Donatella Di Cesare (prima pubblicato e poi rimosso, ma rimasto comunque intrappolato in rete grazie ad alcuni screenshot) ha fatto scoppiare la bufera. Adesso la professoressa ordinaria di filosofia teoretica all'Università "La Sapienza" di Roma e assidua frequentatrice di talk show televisivisi è detta sconcertata per il caso mediatico scatenato dalle sue parole. "La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malincuore un addio alla compagna Luna", aveva scritto in riferimento alla morte di Barbara Balzerani, l'esponente delle Brigate Rosse, mai pentita, che partecipò anche al sequestro di Aldo Moro. E la mossa di Di Cesare non è piaciuta a Nicola Porro, che su X ha esternato la sua opinione senza filtri. 

 

 

"La Di Cesare fa un post su Balzerani e poi cancella. E oggi come la Ferragni spiega che il rischio era il fraintendimento": così ha esordito sui social il conduttore di Quarta Repubblica. “'La tua rivoluzione fu anche la mia'. Insegna filosofia alla Sapienza", ha aggiunto il giornalista. Interpellata dall'agenzia LaPresse, la filosofa ha voluto chiarire il senso delle sue parole. "Appartengo a quella generazione, ma non ho mai condiviso in nessun modo i metodi violenti. Lo dimostra quello che ho detto, scritto e insegnato. Volevamo una trasformazione radicale della società, un mondo senza guerre, senza discriminazioni e ingiustizie sociali. Alcuni hanno preso la via della lotta armata", ha continuato. 

 

 

"Nulla si risolve ricorrendo alle armi. Ma restano gli anni Settanta, una stagione anche di grandi conquiste, senza le quali l'Italia non sarebbe oggi il paese democratico che è e che deve restare", ha aggiunto. Se quel post è stato cancellato "è perché ho visto che non solo veniva frainteso ma veniva anche utilizzato per scatenare una polemica: mi inquieta se ci sono esponenti politici o di partiti che vanno in cerca di pretesti per colpire alcune persone in particolare o quelli che la pensano diversamente", ha concluso.

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