Chiara Ferragni da Fazio "ha parlato alla sinistra", la lettura politica di Klaus Davi
L'intervista di Fabio Fazio a Chiara Ferragni nella puntata di domenica 3 marzo di Che tempo che fa, sul Nove, ha attirato la curiosità dei telespettatori ma anche feroci critiche. La trasmissione ha fatto registrare il record stagionale negli ascolti con 3 milioni di spettatori (2.978.850) e il 14% di share (14,04), con un picco d’ascolto di 3 milioni e 754mila spettatori e uno share che sfiora il 18% (17,7%). Fazio ha esordito affermando di non essere un magistrato o un pm, e le domande alla influencer e imprenditrice indagata per truffa aggravata dalla procura di Milano sull'onda del celeberrimo pandoro-gate sono state criticate da molti utenti dei social come poco ficcanti. Ma per il massmediologo Klaus Davi, Ferragni ha vinto la sfida cambiando "la narrazione" e giocando il ruolo "della vittima". L'esperto di media e tv dice all'Adnkronos che Ferragni è andata da Fazio o"a fare la vittima, e ha funzionato. Ciò vuol dire che ha la forza per rispondere alla narrazione giudiziaria, un po' come Berlusconi. Il Cavaliere - ricorda Davi - veniva intervistato sulle vicende giudiziarie, andava in televisione, faceva il suo show e cambiava la narrazione. In questo modo è campato 30 anni". Un apragone destinato a provocare un vivace dibattito.
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Per Davi l'influencer nonostante le inchieste e la crisi matrimoniale con Fedez "continua ad avere un seguito enorme. Questo conferma la mia tesi ovvero che la questione morale nel web non esiste". Gli ascolti tv "dicono che la Ferragni è stata efficace. Ciò che conta nel nostro mestiere - spiega - è la permanenza che, in questo caso, è stata altissima. Chi ha guardato Chiara Ferragni in televisione l’ha fatto dall’inizio alla fine. Questo non è un dato scontato nell’epoca sincopata del web. In un’epoca in cui tutto è frammentato, quella dell’influencer è stata una permanenza che fa paura".
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Quanto a Fazio, il massmediologo sottolinea che è stata lei ad aver "stabilito le regole dell’intervista, non si è entrati nella vicenda giudiziaria più di tanto". Insomma, "ha dimostrato di avere uno zoccolo forte di audience che addirittura è riuscita a portare nella televisione generalista. Lei vive di followers che l’hanno seguita nel piccolo schermo. Sono pochi coloro che, in Italia, hanno questo seguito. È lei che stravince. È una truffatrice? Questo lo dimostreranno i processi ma prima che si arrivi alla Cassazione, potrebbero passare cinque anni", commenta Davi che sottolinea come Ferragni abbia "scelto un interlocutore di sinistra, che parla alla sinistra e conferma che il suo mondo di riferimento è la sinistra". Insomma il massmediologo promuove l'influencer su tutta la linea. Se la sua reputazione ne uscirà migliorata o peggiorata, si vedrà col tempo.