Funerali Navalny, Cardini fa infuriare Parenzo: "Le tv democratiche..."
Nella puntata de L'aria che tira di venerdì 1 marzo sono andati in onda, in diretta, i funerali di Alexei Navalny, Immagini che arrivano dal un canale YouTube gestito dalla vedova dell'oppositore russo morto in carcere e non visibili in Russia, sottolinea a più riprese il conduttore David Parenzo. Circostanza, questa, messa in dubbio dallo storico Franco Cardini che provoca un certo soqquadro in studio. "Vediamo tutto così bene, la terribile polizia del maledetto tiranno non riesce a beccarli?", dice lo storico ironizzando sulla mancata censura del regime di Vladimir Putin.
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Sulla morte di Navalny, la cui responsabilità è attribuita al regime di Putin dalla maggior parte degli osservatori nel mondo occidentale, Cardini afferma di non avere "ancora il quadro generale". Ma il metodo di Putin lo conosciamo, ribatte il conduttore che elenca le vittime eccellenti tra le file dell'opposizione russa a partire da Anna Politkovskaja. "Qualcuno l'ha ammazzata, qualcuno sta perseguitando Assange, qualcuno chiude gli innocenti a Guantanamo da anni...", continua lo storico per sottolineare che anche Paesi dichiaratamente democratici utilizzano mezzi brutali.
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"Oso dire che un poco di Niccolò Machiavelli lo abbiamo letto tutti, il potere ha un aspetto terribile", argomenta Cardini che provoca, ancora una volta la reazione di Parenzo: "Non è terribile, è criminale". A quel punto lo storico tira in ballo Israele: "E quell'altro criminale che sta a Gerusalemme come lo trattiamo?", dice in relazione al leader dello Stato ebraico Benjamin Netanyahu. "Putin come Netanyahu sono la stessa cosa? Uno è un regime... Un intellettuale che non distingue questa differenza...". Per Parenzo la differenza più chiara sta nella censura che in Russia è scattata per le esequie di Navalny. Finita qui? Neanche per sogno. "Censurati? Siamo sicuri? Stasera m'informo, e le altre televisioni democratiche?", continua ancora Cardini scatenando il dibattito.