Piazzapulita, il voto sardo scatena Formigli: "Meloni? Perché si fa chiamare il presidente..."
L'esito del voto alle elezioni regionali della Sardegna rinvigorisce la sinistra. La neo-governatrice Alessandra Todde ha vinto su Paolo Truzzu, il candidato del centrodestra, per poco più di una manciata di schede, senza contare che l'esperimento del campo largo, l'alleanza dei nemici-amici Pd e 5Stelle, può forse funzionare in un voto amministrativo ma le distanze politiche su temi nazionali e internazionali rendono la strada più che tortuosa. Ma tant'è, per commentatori come Corrado Formigli, conduttore di Piazzapulita su La7, siamo alla svolta... Insomma, commenta il giornalista in apertura di trasmissione giovedì 29 febbraio, non è tanto l'esigua differenza di voti tra gli schieramenti quel che colpisce, ma è "la spavalderia, l'arroganza irridente di chi era andato a Cagliari per suonarle ed è tornato suonato".
Il Pd è alla frutta e prega il resto della sinistra per non sgretolare il campo largo
Formigli prende di mira la premier Giorgia Meloni: "Tutte le volte che si è domandato a Giorgia Meloni perché si facesse chiamare 'il' presidente del Consiglio e non la presidente - argomenta il conduttore - la risposta è stata che il presidente del Consiglio è un’istituzione". "E allora può un istituzione irridere così le opposizioni?", si chiede Formigli che manda in onda le immagini dell'evento di chiusura di campagna elettorale del centrodestra in Sardegna in cui la premier sferzava la sinistra e sottolineava come Pd e Movimento 5 stelle avessero ben poco in comune oltre alla solita retorica dell'antifascismo e alla voglia di battere il centrodestra al nette delle evidenti differenze. "Quando si usa il linguaggio dello scherno e si sta nella stanza dei bottoni si attivano gli anticorpi - conclude con soddisfazione il conduttore - e manda qualche cittadino in più a votare, ma a votarti contro...".