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Giuseppe Cruciani a valanga, il generale Vannacci?Un "Navalny italiano"

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Lo ammette lui stesso che si tratta di un'esagerazione, ma l'obiettivo di Giuseppe Cruciani è sottolineare come le accuse di istigazione all'odio razziale al generale Roberto Vannacci per le opinioni espresse nel libro Un mondo al contrario rappresentino un "attacco alla libertà d'espressione". Ma cosa ha detto il conduttore de La Zanzara nell'ultima puntata della trasmissione di Radio 24? Che il militare è una sorta di Aexei Navalvy italiano, l'oppositore russo morto in carcere in Siberia.

Negli ultimi giorni si sono susseguite le notizie delle indagini relative al ruolo che Vannacci ha ricoperto in Russia, poi quella per istigazione all'odio razziale e infine la sospensione disciplinare che lo ha raggiunto. “La notizia è vergognosa. Quello che abbiamo sentito in queste ore dovrebbe meritare una ribellione. Precisiamo subito: io l’ho visto una sola volta vita mia e ci saremmo sentiti al telefono tre volte quindi non ho alcun legame, ho solo una stima perché una persona che ha il coraggio di esprimere le proprie idee", premette Cruciani.

 

Il giornalista è sicuro, Vannacci "è una persona che dice quello che pensa; alcune cose le condivido, mentre altre no. Sto parlando di un funzionario dello Stato dell’Esercito che di nome fa Roberto e di cognome fa Vannacci. Ci dovremmo tutti ribellare all’accerchiamento che gli stanno facendo". Insomma, siamo davanti a "un tiro al piccione, anzi di un tiro al Vannacci. La situazione sta diventando anche pericolosa". Nel merito dell’accusa di istigazione all’odio razziale relativa alle posizioni su gay e stranieri contenute nel libro bestseller, spiega Cruciani, "c’era solo del ridicolo, ma era comunque un attacco alla libertà di espressione. Finché si trattava di piccole ca***tine da parte di organizzazioni chi se ne fo**e. Oggi è stato sospeso con stipendio dimezzato dal ministero della Difesa per la pubblicazione del libro «Il mondo al contrario» per avere espresso le proprie idee che hanno provocato evidentemente imbarazzo alle forze armate. Io la dico grossa: sembra Navalny.", attacca Cruciani. E ancora: "Nessuno lo ammazzerà per fortuna, ma sembra una specie di Navalny italiano. Lo so che è un’esagerazione, ma che ha fatto alla fine 'sto signore? Ha detto quello che pensa. Non ha detto che vuole ribaltare lo stato o che vuole ammazzare i gay o i neri”, conclude il conduttore. 

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