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Dimartedì, Dargen D'Amico rovina i piani di Floris: "Nessuna censura in Rai"

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Il cantante Dargen D'Amico rovina la festa a Dimartedì, il programma condotto su La7 da Giovanni Floris che inizia l'intervista a spron battuto: "È stato censurato in Rai?". Il riferimento è alla trasmissione Domenica In in onda al termine del Festival di Sanremo, in cui Mara Venier ha interrotto una digressione del cantante di "Onda alta" sul tema dei migranti per dare il tempo agli altri artisti di esibirsi. Apriti cielo, la sinistra ha tuonato per il bavaglio di Tele-Meloni. Ebbene, a fornire la sua versione è lo stesso D'Amico. Alla domanda se è stato censurato risponde secco: "No". E poi spiega: "Credo di aver avuto un trattamento abbastanza elastico nei miei confronti in Rai. Nessuno mi ha mai chiesto quello che avrei detto e nessuno mi ha mai fatto notare che quello che stavo dicendo non era in linea". 

 

Insomma, libertà totale. Il giornalista insiste: "Però l'hanno interrotta...". "Eo già entrato nell'argomento", risponde il cantante. Floris afferma allora che certe valutazioni sull'immigrazione vista come risorsa "potevano sembrare anti-governative. Magari a chi conduceva o ai funzionari che ascoltavano o al pubblico...". Anche in questo caso, Dargen D'Amico non offre sponde: "Ma questo non è un problema relativo solo al governo in vigore. Quindi io voglio credere che nel momento in cui un cantante va a raccontare la narrazione del suo brano, che è una narrazione profondamente italiana, questa da fuori non venga vista come contestualizzata solo in quel presente che stiamo vivendo". 

 

Ma dopo le polemiche il cantante potrà serenamente esibirsi sulle reti del servizio pubblico? "Pensi di dovertene andare dalla Rai?", chiede Floris. Tuttavia, il mestiere di D'Amico non è quello di fare programmi o parlare quotidianamente in tv. "Non credo, ma se così fosse troverò una soluzione, io di lavoro scrivo le canzoni... Non ho tutta questa necessità. Certo è che per me il palco di Sanremo è un palco molto importante - conclude - E se dovesse capitare io torno con piacere". 

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