Vittorio Feltri: "Non è una vittima", il dettaglio horror sulla strage di Altavilla
Tra gli aspetti più atroci della strage di Altavilla Milicia, a Palermo, ci sono le accuse alla figlia primogenita di Giovanni Barreca che avrebbe ammesso di aver partecipato all'uccisione di madre e fratelli e alla loro tortura in un delirio pseudoreligioso. Vittorio Feltri nella sua "Stanza" sul Giornale risponde a un lettore che afferma che la giovane in realtà non può che essere considerata una vittima della tragedia. Il direttore editoriale lo invita a evitare i pregiudizi per valutare la realtà. Insomma, non accettiamo che una ragazza possa compiere atti di questo tipo. "Il principio della presunzione di innocenza è sacro. Ma neppure ce la sentiamo di affermare che ella, essendo soltanto un’adolescente, essendo anche femmina, ed avendo perduto madre e fratelli, sia per questi motivi e indiscutibilmente vittima inerme e linda", afferma il giornalista.
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Feltri ricorda che la giovane ha ammesso le sevizie e ha detto di non essere pentita. "Ti faccio notare che la ragazzina, quando gli agenti sono entrati in casa, facendo la macabra scoperta, dormiva beatamente nella sua stanza con accanto i telefonini sequestrati degli assassinati", scrive il direttore. Insomma, con quei cellulari avrebbe potuto chiedere aiuto. Insomma, "la giovane età e il genere non costituiscono cause che possano scagionare un individuo né attenuarne la colpa". Non solo. "Mi permetto di sottolineare un altro elemento, non irrilevante: l’adolescente ha raccontato nei dettagli le torture inflitte ai suoi consanguinei e di avere ballato sulla pancia del fratellino, mentre questi era legato, dopo ore ed ore di patimenti".
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Quando gli agenti "hanno varcato la soglia di quella abitazione, hanno pensato subito che la ragazza fosse stata drogata. E non mi stupisco. Per tutti noi, anche per loro, non soltanto per te, è arduo accettare che una figlia, una sorella, una teenager, una femmina (che nella nostra cultura è sempre vittima), possa compartecipare a crimini tanto abominevoli e spietati" conclude Feltri che sintetizza come la verità sia sempre preferibile alle bugie anche se talvolta fa orrore.