Sanremo 2024, Giuseppe Cruciani travolge Amadeus: "Che pu***nata!"
Un Festival di Sanremo senza monologhi e sermoni quello partito martedì 6 febbraio al teatro Ariston, il quinto della gestione Amadeus e il primo dopo il cambio di vertici alla Rai da parte del governo Giorgia Meloni. Ma la politica, tuttavia, è entrata lo stesso nelle polemiche sanremesi quando l'inviato di Striscia la notizia, Enrico Lucci, nella conferenza stampa di presentazione ha chiesto al direttore artistico e al co-conduttore Marco Mengoni se si definissero "antifascisti", sulla scia el tormentone della sinistra dopo il famoso l'urlo dal loggione della Scala di Milano. I due hanno risposto affermativamente e su invito di Lucci hanno intonato "Bella ciao", con dedica alla premier... A commentare il siparietto, a dire il vero piuttosto logoro, è stato Giuseppe Cruciani nella puntata di martedì 6 febbraio de La Zanzara, su Radio 24.
"Stessi diritti". graffio di Mengoni all'Ariston: e spunta il "preser-bacino"
Il conduttore radiofonico si rivolge direttamente ad Amadeus: "Che bisogno c'è di dichiararsi antifascista e cantare 'Bella ciao', qual è il motivo?", sbotta Cruciani che domanda: "Che ca**o c'entra con il Festival di Sanremo?", per poi chiosare: "È la solita pu***nata!". Insomma, un siparietto strumentale ed evitabile. Cruciani nel corso della puntata di scaglia anche contro l'ultima uscita della sinistra, una proposta di legge per rendere più "inclusive" le istituzioni...
Video su questo argomentoPure Sanremo è "antifascista"...Amadeus e Mengoni cantano "Bella ciao"
Di cosa parliamo? Ma della proposta di legge costituzionale presentata dai deputati del Pd Gian Antonio Girelli e Sara Ferrari. Un solo articolo che recita così: "sostituire il nome 'Camera dei deputati' con 'Camera delle deputate e dei deputati'. "Con questa proposta di legge costituzionale - scrivono i dem illustrando il testo presentato agli uffici di Montecitorio - si vuole intervenire per aggiornare il nome attualmente" riconoscendo "nella definizione di tale ramo del Parlamento una concreta parità di genere". "Gian Antonio Girelli e Sara Ferrari presentano in Parlamento una proposta di legge costituzionale per la modifica della denominazione della Camera dei Deputati in Camera delle Deputate e dei Deputati - riassume Cruciani - Io dico semplicemente grazie!", conclude ironicamente il giornalista.