Catania, Capezzone inchioda la stampa sinistra: "Sono egiziani, notizia a pagina 20..."
Grida vendetta la drammatica vicenda della violenza di gruppo di Catania. Una ragazzina di soli 13 anni ha subito abusi nei bagni nel parco pubblico di Villa Bellini da parte di sette giovani egiziani, ospiti di centri di accoglienza. Il quotidiano Libero ha aperto l'edizione di domenica 4 febbraio con il titolo inequivocabile: "Sette piccoli mostri". Altri giornali, tuttavia, hanno relegato la notizia ben lontano dalla prima pagina. Daniele Capezzone è intervenuto a Zona Bianca spiegano di essere "molto arrabbiato, molto avvilito, molto preoccupato". Già, perché "questa notizia è arrivata ieri pomeriggio. Non mi permetto di dare giudizi sul comportamento di altri giornali, ma a noi è sembrata una notizia enorme - spiega il direttore editoriale di Libero - e ci abbiamo aperto. Questa mattina sui cosiddetti grandi giornali italiani, su due la notizia non era nemmeno in prima pagina. Su un altro c'era un richiamino in prima e poi bisognava andare a pagina 20".
I sette stupratori della 13enne di Catania ospiti nei centri di accoglienza
Ovviamente non si tratta solo di una curiosità editoriale. "Ora Immaginate se i colpevoli fossero stati sette estremisti di destra, sette naziskin o sette ungheresi - afferma Capezzone - avremmo avuto le dirette televisive". Invece visto che sono sette egiziani sbarcati in Italia da minorenni (e quindi è impossibile espellerli grazie a una legge del Pd), la notizia passa in secondo piano sugli stessi media che hanno giustamente messo sotto i riflettori per settimane il caso di Giulia Cecchettin. "È un paese curioso dove le stesse persone che hanno fatto campagne contro il patriarcato, sul corpo delle donne e sui diritti improvvisamente, quando c'è un racconto che per qualche ragione turba la loro narrazione, spengono e staccano la spina - conclude il direttore - io trovo questo pericolosissimo".