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Mar Rosso, gli Houthi minacciano l'Italia. Fabbri: "Sanno tutto di noi"

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"Se ci aggredite diventerete un bersaglio". Mohamed Ali al Houthi è un politico yemenita originario della provincia di Saada. È attualmente uno dei leader di spicco del movimento Ansar Allah, i partigiani di Dio meglio conosciuti come Houthi, nonché cugino dell’attuale leader Abdul-Malik al Houthi. E in un’intervista a Repubblica si è rivolto all’Italia, che sta per prendere parte alla missione Ue nel Mar Rosso, usando queste parole: "L’ Italia sarà un bersaglio se parteciperà all’aggressione contro lo Yemen". A L'Aria che tira, il programma di politica e di attualità di La7, il politologo Dario Fabbri ha cercato di spiegare quale sia il legame tra il gruppo armato yemenita e il conflitto a Gaza. "Il collegamento tra gli Houthi e la guerra a Gaza è strettissimo", ha premesso l'analista. 

 

 

Poi, incalzato dal conduttore David Parenzo, ha continuato. "Gli Houthi sono lì dal 2004. Sono un agente dell'Iran. Vogliono che i nostri governi, che colpiscono attraverso lo Stretto, premano su Israele affinché interrompa la controffensiva a Gaza e accetti la sconfitta tattica del 7 ottobre". Questo, stando alle parole dell'esperto, è l'obiettivo dell'Iran attraverso gli Houthi. Fabbri ha spiegato che è ora in atto "un negoziato difficilissimo". "Hamas sembra disposta a dire di no" a un possibile accordo e allo scambio degli ostaggi, ha subito specificato. 

 

 

 

E come si ineriscono gli Houthi in queste tensioni tra il gruppo politico e paramilitare islamista e lo Stato di Israele? "Gli Houthi intervengono in questo scenario, ma premono sulla nostra economia, con una formula di ricatto. Noi non c'entriamo con la guerra a Gaza. Eppure vogliono premere su di noi e noi ne sappiamo quasi niente. Loro sanno tutto di noi, come funzionano le nostre opinioni pubbliche, come funzionano le nostre economie. Impossibile non occuparsi di questo", ha concluso l'esperto di geopolitica. 

 

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