Otto e mezzo, Sechi svela i rischi del Salis: "Cosa non possiamo chiedere a Orban"
Il caso di Ilaria Salis fa discutere. Come se ne esce. Se n'è parlato nel corso della puntata di "Otto e mezzo" in onda il 30 gennaio su La7. In studio c'era il direttore di Libero, Mario Sechi che ha sottolineato la delicatezza della situazione e la necessità di conciliare diritti umani e rispetto dell'indipendenza della magistratura.
"Mi sembra di assistere alla fotocopia del caso Zaki su cui la Meloni non c'entrava niente - ha detto Sechi - All'epoca ci fu il pressing sul governo Meloni per legittime ragioni di propaganda politica. Non mi stupisco di niente. E siamo alla replica. Ricordo che poi Zaki è uscito dalle prigioni. C'è stata una telefonata tra il presidente del Consiglio Meloni e il presidente Orban: vediamo che cosa succederà. Ci sarà un Consiglio europeo dove i due potranno scambiare le loro opinioni. Resta la delicatezza del punto. Nella nota di Palazzo Chigi di poco fa si mette in evidenza la necessità di rispettare l'indipendenza della magistratura ungherese. Insomma non bisogna forzare la mano. Non si può chiedere ufficialmente a Orban di intervenire sui suoi magistrati perché sarebbe la certificazione dell'accusa che si muove a Orban e cioè che è il burattinaio della giustizia ungherese. E dall'altra non bisogna correre il rischio di irritare il tribunale. E' un passaggio di una delicatezza estrema. In questo momento è tutto affidato al negoziato diplomatico.