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Vittorio Feltri spiazza Berlinguer: "Siamo ridicoli", affondo sui saluti romani

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"Secondo me l'errore è quello di chiamarlo saluto fascista, in realtà è il saluto romano. Giulio Cesare salutava così...".  Vittorio Feltri interviene a Prima di domani, su Rete 4, sulla sentenza della Cassazione che ha stabilito che  il romano non è punibile come reato se non c'è la volontà di ricostituire il partito fascista. Gli ermellini a sezioni riunite lo hanno stabilito nella sentenza con cui ha disposto un nuovo processo d'appello per alcuni militanti di estrema destra che parteciparono nel 2016 a una commemorazione per Sergio Ramelli. Decisione che silenzia tutte le speculazioni strumentali della sinistra dopo i fatti di Acca Larentia.

 

La stoccata di Feltri è indirizzata a Concita De Gregorio, anche lei ospite di Bianca Berlinguer giovedì 18 gennaio, che insiste sul pericolo fascista. "Io non capisco perché ci si debba oggi scandalizzare perché qualcuno alza il braccio per salutare, non vedo niente di strano in un saluto e tantomeno un saluto così può rievocare la eventuale di fondazione del partito fascista", afferma il direttore editoriale del Giornale che chiosa: "Siamo diventati ridicoli".

 

La conduttrice ribatte che ad Acca Larentia i militanti non stavano certo commemorando Giulio Cesare. "Ma il saluto è romano, perché scusa bisogna criminalizzare un saluto? È ridicolo, il saluto è quello romano: può anche non piacere ma chi lo fa mica vuole ricostruire il partito fascista", rimarca il giornalista. 

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