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Concita De Gregorio senza freni: "Eredi del partito fascista", travolta da Kelany

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Il saluto romano non è punibile come reato se non c'è la volontà di ricostituire il partito fascista. La Cassazione a sezioni riunite lo ha stabilito nella sentenza con cui ha disposto un nuovo processo d'appello per alcuni militanti di estrema destra che parteciparono nel 2016 a una commemorazione per Sergio Ramelli. Decisione che smonta in un colpo solo tutte le speculazioni della sinistra dopo le braccia tese di Acca Larentia. Ospite di Bianca Berlinguer a Prima di domani, su Rete 4, Concita De Gregorio non molla il colpo: "La differenza tra il 2016 e oggi è che gli eredi di quella tradizione politica oggi ci sono al governo, sono i figli e i nipoti di quella tradizione politica", attacca. Insomma, una sorta di peccato originale incancellabile...

Ma non basta, alla giornalista di Repubblica slitta la frizione."Dal punto di vista simbolico non esiste reato, la legge stabilisce che si può fare il saluto fascista in caso di commemorazione - ammette De Gregorio - Quello che è diverso è che oggi il partito erede di quella tradizione politica, cioè il partito erede del partito fascista, è al governo e quindi chi commemora si può simbolicamente sentire legittimato dalla forza di governo". 

 

Insomma, per De Gregorio Fratelli d'Italia è erede del partito fascista. Parole che fanno indignare Sara Kelany, deputata del partito di Giorgia Meloni: "Per quale motivo Fratelli d'Italia che oggi è al governo dovrebbe essere l'erede del partito fascista? - sbotta l'esponente di FdI -  cioè questa è una favola, una ricostruzione che non corrisponde alla realtà minimamente. Noi siamo inseriti in un contesto costituzionale, già il Movimento Sociale Italiano era inserito in un contesto ampiamente costituzionale, poi Alleanza Nazionale, il PdL, oggi Fratelli d'Italia...". elenca Kelany. Insomma "sono passati 80 anni dalla fine dell'era fascista", conclude, "questa è "una polemica totalmente anti-storica". 

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