Ferragni e la bambola Trudi, "Non sappiamo chi sia": cosa mostra Brindisi
Poche, nette, parole quelle pronunciate da Chiara Ferragni, che ieri è tornata ad affrontare l'argomento del pandoro-gate. "In seguito a continue sollecitazioni ricevute da vari organi di informazione, Chiara Ferragni, anche in qualità di Amministratore Delegato di TBS Crew Srl e di Fenice Srl, ribadisce che risponderà esclusivamente alle autorità competenti a cui conferma la propria fiducia ed è a loro disposizione per chiarire quanto accaduto", si legge nella nota. Il caso è stato commentato anche nel corso dell'ultima puntata di Zona Bianca, il talk-show di politica e di attualità. Dopo aver dato spazio al dibattito e, quindi, allo scontro di opinioni diverse, il conduttore Giuseppe Brindisi è tornato a fare luce sulla vicenda della bambola Trudi. Dopo il dolce griffato Balocco, le uova di Pasqua create in collaborazione con Dolci Preziosi, i fari si sono accesi anche sul giocattolo a immagine e somiglianza dell'influencer.
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I ricavi della vendita della bambola sarebbero dovuti andare all'associazione Stomp Out Bullying, che opera per il contrasto di bullismo, cyberbullismo, razzismo, odio, discriminazioni LGBTQIA+ e omofobia. "La storia era nota": così Brindisi ha riproposto la questione al pubblico di Rete 4. Poi la novità: "Siamo riusciti a contattare l'amministratore delegato della società americana", ha annunciato. Quindi il giornalista ha mostrato ai telespettatori la risposta fornita dall'ad al programma: "Non sappiamo chi sia questa donna e non abbiamo mai ricevuto nessuna donazione. Per favore, non contattatemi più". "Ovviamente, per correttezza, noi abbiamo chiesto una replica a Chiara Ferragni", ha proseguito il conduttore. "In seguito a continue sollecitazioni ricevute, Chiara Ferragni ribadisce che risponderà esclusivamente alle autorità competenti a cui conferma la propria fiducia ed è a loro disposizione per chiarire quanto accaduto", si apprende.