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Quarto Grado, Nuzzi incalza Tarfusser: "Ma la prova nuova qual è?", confronto serrato

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Con la sua istanza di revisione il sostituto procuratore di Milano Cuno Tarfusser è l'uomo che potrebbe far celebrare un nuovo processo per la strage di Erba, per il quale sono stati condannati all'ergastolo Olindo Romano e Rosa Bazzi. Il magistrato venerdì 12 gennaio è stato ospite di Gianluigi Nuzzi, a Quarto Grado su Rete4. Un confronto serrato sui fatti e sulle carte, anche perché il giornalista come ribadito anche in un articolo sulla Stampa di oggi è convinto che le prove a carico dei coniugi siano schiaccianti. Il magistrato sostiene che le confessioni di Rosa e Olindo siano state in qualche modo indotte. "Ma allora c'è stato dolo?", chiede Nuzzi. "Non sono né colpevolista né innocentista, io sono un magistrato: l'ho fatto per quasi 40 anni e ho sempre cercato di accertare la verità"; argomenta Tarfusser. "Io non parlo di dolo, perché non per fare per fare queste affermazioni ci vogliono le prove. Credo comunque di aver fatto una richiesta di revisione sulla base dello studio degli atti". 

 

Il magistrato mette in dubbio tre elementi. La prova della macchia di sangue sull'auto di Olindo, il riconoscimento da parte di Mario Frigerio del suo aggressore, e le confessioni dei Romano. Per Tarfusser, i coniugi sono stati "suggestionati". Nuzzi chiede come è possibile che due persone così semplici e di livello culturale non elevato siano state in grado di mentire così bene. "Perché non si chiede il contrario, perché hanno confessato solo al secondo interrogatorio e sotto una pressione fortissima?", ribatte il magistrato. 

Nuzzi ricorda come numerosi giudici hanno vagliato queste confessioni, allora c'è stato un "complotto"? Tarfusser ribatte che non parla di complotti, ma di "errori". Il discorso poi passa alla macchia di sangue trovata sul battitacco dell'auto di Olindo. Per il magistrato tale prova non sarebbe stata neanche ammessa in un tribunale anglosassone perché "è mancata la catena di custodia". Per il magistrato quella traccia di sangue "non si vede, devo fare un atto di fede, non c'è la prova che quella macchia di sangue è stata trovata lì". Nuzzi ribatte che i carabinieri garantiscono sulla catena di custodia, ma il magistrato lo nega: "Non c'è stata". 

 

E Frigerio? Per i magistrati è "super attendibile", dice Nuzzi. L'unico sopravvissuto alla strage nonostante avesse ricevuto una coltellata alla gola, e deceduto in seguito, per Tarfusser è una brava persona ma è stato anche lui "Indotto" a fare il nome di Olindo Romano. "Non dico che ho ragione, ma ci sono troppi dubbi ce devono essere riesaminati; dice Tarfusser. Ma "qual è la prova nuova, che 'pialla' tutto?", chiede il conduttore. Il magistrato spiega che la scienza in questi anni ha fatto "passi da gigante, e le prove raccolte allora oggi possono portare a una verità diversa". 

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