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Gianluca Vacchi esce da Ima e incassa 700 milioni: cosa farà ora

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Gianluca Vacchi esce definitivamente da Ima, azienda di famiglia e colosso del packaging. L’imprenditore e influencer è stato intervistato dal Resto del Carlino, a cui ha svelato i dettagli di tale operazione: "Ho lasciato Ima dopo 30 anni e un cammino straordinario. Un’azienda che per me è stata ed è ancora importantissima. Quando ne parlo, è come se fosse un essere vivente, quasi avesse un’anima. La scelta è stata sofferta, anche perché con mio cugino Alberto Vacchi alla guida, Ima crescerà ancora ed è un bene se si quoterà a Wall Street. Non lascio perché non ho fiducia negli scenari futuri della multinazionale, in Ima ho una fiducia illimitata. Ma perché sono un cultore del transito della vita. Di vite ne ho avute tante, a 56 anni ne inizierò una nuova in cui potrò disporre del mio patrimonio. Ora ho una famiglia, i padri cercano di rendersi autonomi. La mia quota – annuncia Vacchi - è stata venduta per oltre 700 milioni e mi verrà corrisposta in due tranche. La prima parte già liquidata immediatamente, il resto dopo pochi anni".

 

 

“Se ne sono dette tante. La nostra famiglia è – replica Vacchi ai critici - la prova che la figura di azionista può coesistere con quella di manager. Sono due anime che insieme sono vincenti. Mio cugino Alberto è un imprenditore e un manager bravissimo, io fino a ora, invece, ho fatto l’azionista in qualunque delle mie avventure imprenditoriali. Abbiamo talenti diversi, ma condividiamo i principi di gestione aziendale. E credo, conoscendolo, che sui miei balletti social si sia fatto una risata”.

 

 

Vacchi chiude il colloquio parlando di cosa farà in futuro col maxi-incasso: "In carriera ho investito in 14 settori, ho finanziato start up innovative. Sono aperto, anche perché se dovessi sapere che cosa faccio oggi, domani e dopodomani per lungo tempo, la mia vita perderebbe d’interesse. La prima operazione finanziaria la feci a 24 anni acquistando le azioni di Ima dei miei parenti, a 56 anni coniugherò la voglia di impresa e quella del buon padre. Non voglio esagerare, farò quello che so fare".

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