Chiara Ferragni, “gogna mediatica”. Il sociologo Morcellini la difende: accanimento inspiegabile
Una voce fuori dal coro a difendere Chiara Ferragni dopo l’iscrizione nel registro degli indagati per truffa aggravata sul pandoro-gate. A parlare all’Adnkronos è il sociologo delle comunicazioni Mario Morcellini, che comunque non risparmia delle bacchettate all’influencer sullo scandalo che ha travolto anche la Balocco: «Chiara Ferragni ha goduto di un vantaggio di posizione e comunicazione inimmaginabile in Italia, ha costruito qualcosa di atipico. Probabilmente questo elemento non gli ha fatto considerare tutti gli aspetti di prudenza per le campagne di comunicazione a favore di cause sociali e, sicuramente, c’è stato qualche errore sconvolgente di destinazione delle risorse. Tuttavia, in assenza di normative stringenti, è anche singolare che una persona di questo genere venga messa al centro di una gogna mediatica».
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«Non c’è dubbio che abbia spostato risorse a favore di cause sociali – continua Morcellini - è indubbio anche che occorra una attenta verifica degli errori commessi e mi pare che su questa strada lei sia disponibile, ma è inspiegabile che ci sia un accanimento mediatico che è, probabilmente, la prova di quanto il successo digitale sia traditore. Onnipotenza o eccesso di potere creano contraccolpi e veleni».
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Per Morcellini serve responsabilità sia da parte della politica che dai media: «C’è stata qualche asimmetria di intervento da parte di organi istituzionali che avrebbero potuto evitare un conflitto di personalità». L’esperto spiega così il suo ragionamento: «I media tradizionali per la prima volta si scatenano contro una protagonista digitale con toni ed ultimatum sorprendenti. Sembra il rancore dei media tradizionali che si sentono travolti dal successo dei media digitali e che si vendicano della Ferragni». Secondo il sociologo tuttavia non ci saranno eccessivi contraccolpi per la influencer: «Non abbiamo precedenti molto specifici, ma è difficile pensare che una persona che ha guadagnato così tanti consensi in termini di influenza scompaia definitivamente, secondo me la possibilità che si riprenda e che riprenda un ruolo rilevante ci sono eccome». Inoltre la polemica, conclude Morcellini, non rischia di avere conseguenze negative sulla beneficenza: «Ci sarà sicuramente una limpida e sobria regolamentazione che favorirà la trasparenza delle donazioni quindi, secondo me, tutto sommato ne usciremo più forti come Paese».
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