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Beatrice Venezi contestata: "Mai un collega chiamato comunista"

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Beatrice Venezi è stata una degli ospiti dell'ultima puntata di Quarta Repubblica, il programma di politica e di attualità condotto da Nicola Porro. Dopo le recenti contestazioni di Nizza, dove il direttore d'orchestra è stata definita "fascista" solo perché di destra, era necessario che la diretta interessata raccontasse l'accaduto e replicasse alle proteste e alle accuse. Quando il giornalista le ha chiesto di riportare i fatti, la musicista ha detto: "È cominciato come un normalissimo concerto. Entro sul palco, applausi, e sento un rumore dall'alto e vedo tre persone che stendono uno striscione. Il pubblico ha iniziato a urlare contro queste persone. Io mi metto a ridere, mi sembrava una cosa veramente assurda. Poi riguardo verso l'alto, faccio un inchino e inizio a dirigere". 

 

 

"Io non faccio politica, io ero lì per fare musica", ha quindi subito specificato Beatrice Venezi. "Avrei voluto dire a chi mi ha contestato che i fascisti non stavano sul palco ma sono quelli che usano mezzi intimidatori verso un’artista e io a questo punto faccio la resistenza!", ha proseguito il direttore d'orchestra. Poi l'affondo a chi ha rumoreggiato e mostrato il lenzuolo con la scritta della vergogna: "Non ho mai sentito contestare un mio collega chiamandolo comunista". E ancora: "La discriminazione sulla base delle tue idee è al pari a quella per la tua pelle, se pensano di intimidirmi hanno sbagliato di grosso", ha tuonato.

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