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Amadeus vuole la politica distante da Sanremo 2024. E silura Ferragni: “Amaro in bocca”

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La politica «deve stare lontana da Sanremo». A parlare chiaro, in un’intervista a Repubblica ad un mese dall’inizio del suo quinto Festival consecutivo, è Amadeus. «Il festival è il più grande appuntamento musicale del Paese e chiunque lo fa, deve farlo in assoluta indipendenza. Dichiaro per chi faccio il tifo, non ho mai dichiarato per chi voto. Se sono stato attaccato da destra e da sinistra vuol dire che sono una persona libera», afferma il conduttore e direttore artistico della kermesse. «Quando prendo una decisione penso solo al bene del programma, non a farmi delle amicizie che possono tornarmi utili. Mai fatto nella vita, non comincio a farlo a 61 anni», aggiunge Amadeus, che ha ottenuto garanzie dai vertici aziendali: all’ad Rai Roberto Sergio «ho chiesto solo la stessa identica autonomia e libertà. E lui, un uomo di prodotto, ha fatto la radio, mi ha detto ‘Hai fatto 4 festival perfetti, hai la totale autonomia e libertà di fare anche il quinto’. L’ho ringraziato e non mi ha mai chiesto nulla, lavoro in autonomia. Anche il direttore del Prime time Marcello Ciannamea la pensa così», prosegue. 

 

 

Sul divorzio dal suo storico agente Lucio Presta, Amadeus ribadisce quanto detto nella conferenza stampa dello show di Capodanno su Rai1: «Il rapporto si è chiuso e lui i motivi li sa, ma questo alla gente non importa. Guardiamo tutti al futuro». L’avvicinamento al Festival, dice Amadeus, «non lo vivo con ansia, ma con entusiasmo. Mi affascina la costruzione del Festival, è come costruire una casa: quando capisci che sta finendo non vedi l’ora di aprirla e mostrarla. Da buona Vergine ho tutto sotto controllo». E si augura che «per il Paese sia una settimana bella, in cui, per un attimo, i problemi rimangano sullo sfondo, sospesi». Quanto alla possibilità di un sesto festival consecutivo, Amadeus ribadisce: «Portiamo a casa il quinto. Ho promesso all’azienda di dare una risposta sul sesto, il fatto che me lo chiedano mi fa piacere e mi rende orgoglioso, ovviamente. Per una questione di rispetto, il giorno dopo ci metteremo seduti con la Rai e affronteremo il tema. Il sesto sarebbe un record, un motivo per cui non voglio è che non trovo moralmente giusto farne uno in più, di seguito, rispetto a Pippo e a Mike».

 

 

Nel corso del colloquio con il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari c’è anche un passaggio su Chiara Ferragni, ospite in passato all’Ariston e ora coinvolta con il pandoro-gate: «Provo dispiacere per chi vive questa situazione. Chiara è una professionista dedita al lavoro, è successo un corto circuito che non conosco. Lascia tutti con l’amaro in bocca. Quando sei a un certo livello la svista non ti è permessa. Trapattoni diceva ‘Il posto più bello dove stare sulla nave è l’albero maestro, ma è anche quello dove sei più esposto ai venti, non puoi permetterti di fare nessun errore’».

 

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