Crosetto azzera Grillo: "Vitalizio di partito", la triste parabola dell'ex comico
Un'uscita a dir poco infelice. Che, al di là dei sorrisi e delle smentite di circostanza, ha creato più di un malumore all'interno del Partito Democratico. Non si placano le polemiche sulle parole di Beppe Grillo. Il comico genovese ieri ha invocato alla rivolta le "brigate del reddito". Sotto lo sguardo basito di Elly Schlein che, tra mille perplessità, aveva accettato di scendere in piazza accanto a Giuseppe Conte. Un'uscita, quella del fondatore del Movimento Cinque Stelle, sulla quale è intervenuto anche il Ministro della Difesa, Guido Crosetto.
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"Era scomparso, fuori dai radar - ha scritto su Twitter uno dei tre fondatori di Fratelli d'Italia - Ha poco da dire e di nulla gli importa. Ma deve guadagnarsi il vitalizio di partito. Allora si inventa brigate e passamontagna. Cosi può tornare a casa in Sardegna e lasciarci a commentare. Merita solo indifferenza e non fa nemmeno più ridere". In un paese come l'Italia, che ha vissuto e contato i morti durante gli anni di piombo, quando le Brigate Rosse sparavano ed uccidevano, evocare le brigate del reddito ha provocato un forte scossone. Soprattutto nell'interno del Partito Democratico. Sono di oggi le dimissioni del candidato (perdente) alla guida della Regione Lazio, Alessio D'Amato. "Ho comunicato a Stefano Bonaccini le mie dimissioni dall'Assemblea Nazionale del Pd. Brigate e passamontagna anche No. È stato un errore politico partecipare alla manifestazione dei 5S. Vi voglio bene, ma non mi ritrovo in questa linea politica".
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Una presa di posizione perentoria, un autentico incendio sul quale ha provato a gettar acqua sul fuoco Francesco Boccia, intervistato dall'agenzia di stampa AdnKronos. “Non alimentiamo polemiche sterili e il gioco di chi vuol fare la stampella della destra al Governo. Non alimenteremo mai il chiacchiericcio di chi fatica ad accettare la leadership di Elly Schlein che risponde a una domanda nuova di politica e che oggi guida il Partito Democratico. Elly era in una piazza a tutela dei lavoratori e contro misure che ne contrastano i diritti - viene rimarcato - se il Terzo polo o gli altri partiti oggi all’opposizione del Governo Meloni avessero organizzato piazze contro il precariato il Pd sarebbe stato in quelle piazze".