Matteo Renzi travolge Montanari e compagni anti-Cav: "La peggior specie"
Sono la «peggiore specie, quelli che vivono di odio e di rancore». Matteo Renzi va all’attacco delle polemiche sui funerali di Stato a Silvio Berlusconi e sul lutto nazionale deciso per la scomparsa dell’ex premier e presidente di Forza italia. Nel corso di Tagadà, il programma condotto da Tiziana Panella su La7, il leader di Italia Viva risponde alla decisione di Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena, di non mettere le bandiere a mezz’asta per il Cavaliere. «C’è una legge in questo Paese che dice che per gli ex presidenti del Consiglio che muoiono, lasciamo stare che sono parte della categoria e spero che non sia un tema di stretta attualità, prevede che ci sia il funerale di Stato. Tu puoi dire: cambiamo la legge, benissimo» ma la norma va rispettata, dice l’ex premier nella puntata di martedì 13 giugno.
Montanari alza il tiro, sfregio clamoroso al Cav nella sua università
Il fatto è che Montanari «con la legge ha un rapporto complicato perché decide di seguire le normative e i regolamenti solo quando gli fa comodo - attacca Renzi - quelli della legalità poi fanno come gli pare…». Poi c’è una «questione numerica», spiega Renzi, perché Silvio Berlusconi «può piacere o non piacere, io per esempio non l’ho mai votato, ma è stato il Presidente del Consiglio nella storia repubblicana che ha passato più giorni a Palazzo Chigi, più di Andreotti, De Gasperi, Moro e Fanfani». Insomma, «è normale che ci sia una cerimonia particolare».
"Sa solo parlare male degli altri". Renzi fulmina Rosy Bindi
Poi c’è una questione di opportunità politica: queste polemiche avranno l’effetto di «rinvigorire le ragioni del berlusconismo anche ora che Berlusconi è morto», conclude Renzi che mette una pietra tombale sull’odio anti-Cav fuori tempo massimo: «Questa è gente che se non ci fosse stato Berlusconi non avrebbe avuto la minima visibilità, la ottiene solo parlando male di qualcuno. Sono la peggiore specie, quelli che vivono di odio e rancore», è l’affondo finale dell’ex premier.