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Ucraina, Fabbri gela tutti: "Territori sconosciuti". Controffensiva e incubo nucleare

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La controffensiva ucraina "è già iniziata" e, dato sorprendente, non si sta concentrando nelle zone contese del Donbass ma punta direttamente nel territorio russo. Dario Fabbri analizza così la situazione inedita della guerra in Ucraina, con raid e incursioni continue nell'oblast di Belgorod, in Russia, da parte delle forze di Kiev e da gruppi anti-Putin. Il direttore di Domino è intervenuto lunedì 5 giugno ad Agorà, il programma d iRai3, e non ha nascosto le preoccupazioni per un risvolto bellico che nessuno aveva preventivato.

 

L'operazione, spiega Fabbri, ha l'obiettivo di "minare la centralità e la stabilità di Putin". Tra gli scenari c'è quello di portare la guerra sul suolo russo. Insomma, siamo in una fase di "territori non tracciati, come dicono gli americani, non si conoscono gli sviluppi possibili perché mai accaduto prima" afferma l'esperto di geopolitica che sottolinea come torni d'attualità in queste ore il possibile uso delle armi nucleari tattiche da parte della Russia.

 

A Belgorod sono in corso scontri e veri e propri tentativi di invasione, mentre gruppi di cosiddetti partigiani russi anti-Putin hanno preso prigionieri. Kiev non rivendica ufficialmente queste azioni. "Lo lasciano intendere esplicitamente, se lo facessero apertamente sarebbe come dire ai russi come sarà la controffensiva" che per Fabbri è già iniziata. Gli ucraini devono lasciare però "una patina di ambiguità, per confondere i russi" dare la possibilità agli americani di dire che non c'entrano niente con gli attacchi sul suolo russo. "Siamo dentro la controffensiva ed è un passaggio sorprendente", spiega il giornalista, "non si sta concentrando sul Donbass o la Crimea, ma su territorio russi. Di quali mezzi dispone Kiev? È impossibile dirlo, anche perché questi attacchi sono stati effettuati con pochissimi mezzi, sono scenografi ma la forma diventa sostanza" perché l'offensiva di Kiev in suolo russo va a minare un caposaldo per i cittadini, quello della "sicurezza interna". 

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