Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Morgan giudice di X Factor 2023. "In palio c'è il mio riscatto personale"

  • a
  • a
  • a

Morgan torna giudice a X Factor 2023 dopo nove anni di assenza. E oggi il cantautore ha sentito il bisogno di spiegare ai fan il motivo per cui ha deciso di sedere nella giuria scelta da Sky, stavolta insieme ad Ambra Angiolini, Dargen D'Amico e Fedez. "Perché ho accettato di tornare a X Factor?", ha esordito Morgan su Facebook dando il via a un lungo e intimistico post.

Nelle vesti di giudice a X Factor Morgan ha dimostrato di avere un intuito particolare in fatto di talenti, selezionando e valorizzando concorrenti divenuti nel tempo esponenti di primo piano della musica italiana. Da Marco Mengoni a Noemi, alla quale affidò la cover della sua splendida "Altrove". Tra i suoi pupilli anche Michele Bravi e Chiara Galiazzo. Ma il cantautore è rimasto a lungo lontano dal talent show e il suo ritorno, oggi, rappresenta "una sfida tra me e il mondo, è dentro di me". Cosa intende dire, Morgan lo spiega dettagliatamente.

"Io sono un musicista, essenzialmente, ho sempre composto musica 'spettacolarizzante', ossia musica non per accompagnare lo spettacolo ma che sia essa stessa lo spettacolo, quindi sono certamente un uomo di spettacolo. Per questo motivo i programmi dove ci sono musica e spettacolo sono i miei preferiti, è un onore e un piacere per me potervi addirittura fare parte, un sogno d'infanzia". La sfida, spiega Morgan, al secolo Marco Castoldi, "è riuscire a far vincere quella musica che è spettacolo in sé, a portarla in scena dimostrando sia che sono in grado di farlo e dimostrando che il pubblico non è un popolo bue, non è un gregge di pecore ma uno stormo che sceglie la corrente favorevole".

Ma dietro la scelta di tornare a X Factor 2023 c'è anche una motivazione più intima. "È una partita dove in palio io ho il mio riscatto individuale - confessa Morgan - solo se quel che vince non è un beneficio personale ma collettivo, la mia salvezza è conseguenza della salvezza del mondo in cui vivo". E ancora: "È una sfida che si tiene ad alta quota, ardua e ambiziosa, e innesca a catena altre sfide, chiama in causa il bello contro le puttanate, l'arte contro la banalità, la cultura di un paese potenzialmente eccelso contro lo stato di involuzione in cui versa, è una partita tra la virtù e lo schifo".

Dai blog