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Quando finirà la guerra tra Russia e Ucraina: la previsione del professor Parsi

Giada Oricchio
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Droni russi su Kiev, controffensiva ucraina al palo, nessuna trattativa senza ritiro dal paese aggredito: Vittorio Emanuele Parsi fa il punto sull’invasione in Ucraina. Il professore di Relazioni internazionali all’Università Cattolica di Milano, ospite del programma “In Onda” su La7, domenica 27 maggio, ha spiegato: “Stiamo assistendo al tentativo russo di costringere gli ucraini a difendere più punti del territorio così da non concentrare le risorse militari in un’unica offensiva, era atteso, ma al momento non c’è nemmeno un’avanzata dell’esercito di Mosca”.

Il conduttore David Parenzo ha domandato se sia possibile una mediazione che punti al congelamento della situazione, ma il politologo lo ha escluso: “Assolutamente no, significherebbe assegnare la vittoria a Putin. E’ semplice: per la pace deve finire la guerra di aggressione di Putin. La guerra non è uno stato, è un comportamento e finché i russi non lo cambiano è impossibile arrivare a una condizione di pace”.

Secondo Parsi, l’unica strada per fermare Mosca è resistere proprio come sta facendo il popolo di Volodymyr Zelensky. “Dobbiamo metterci il cuore in pace, si combatte per la pace combattendo la guerra di Putin cioè con la resistenza. Si andrà avanti fino a quando sarà necessario” ha sottolineato Parsi prima di tirare le orecchie agli italiani: “Hanno una rappresentazione naif del conflitto. Sono stanchi? Mi lascia perplesso, non stanno pagando alcun prezzo, quello lo stanno pagando gli ucraini che non sono stanchi. La guerra andrà avanti finché i russi non cesseranno il loro comportamento. E’ terribile, ma semplice. C’è massima apertura solo se la Russia evacua il territorio ucraino. Fino ad allora ogni idea di conciliazione è una perdita di tempo”.

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