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Colosimo all'Antimafia, Mieli distrugge Pd e M5S: "Cosa hanno fatto"

Giada Oricchio
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Non si placano le polemiche per la nomina di Chiara Colosimo alla presidenza della commissione Antimafia. Durante la puntata del talk preserale di La7 “Otto e Mezzo”, la conduttrice Lilli Gruber ha chiesto a Paolo Mieli, ex direttore del “Corriere della Sera”, un’opinione in merito mostrando la foto che ritrae l’esponente di Fratelli d’Italia, e amica personale della premier, sorridente a un incontro dell'associazione fondata da Luigi Ciavardini, terrorista nero ed esponente del gruppo eversivo d'ispirazione neofascista Nuclei Armati Rivoluzionari, condannato tra l’altro per la strage di Bologna. Paolo Mieli ha osservato: “Partiamo da un presupposto. Quando questi ex terroristi finiscono in libertà, ci auguriamo inizi un percorso di recupero. Io conosco tantiex terroristi che fanno parte di associazioni più o meno benefiche, per me è come se fossero sulla via della redenzione”.  

Gruber lo ha riportato sul punto: “Sì, ma perché Meloni l'ha scelta?”, “È amica sua, la Colosimo si è impegnata e perché Meloni se una volta fa vedere che vacilla, pensa che sia l’inizio della fine”.

Mieli però ha puntualizzato: “Ai miei occhi questa nomina è sgradevole. Su alcuni punti ha mentito (Colosimo, nda). Sulla foto del 2015 con Ciavardini lei ha mentito, ha fatto filtrare su giornali amici che sarebbe stata scattata in un locale dove c’era anche Marta Bonafoni, attuale esponente della segretaria del PD. Ho fatto una mia piccola indagine personale e non è vero niente, Bonafoni non lo ha mai consociuto. Quella menzogna mi ha insospettito in modo particolare, non mi piace”.

L’editorialista ha bacchettato anche le opposizioni: “Hanno fatto un semi Aventino, potevano farsi sentire, potevano dire ‘non partecipiamo alla Commissione'. Non hanno partecipato al voto, ma hanno concordato il  vice presidente. La storia non appare al pari dello sdegno che abbiamo noi”.

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