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Fabio Fazio via dalla Rai, cosa dice in diretta a Che tempo che fa

Edoardo Romagnoli
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Fabio Fazio e Luciana Littizzetto lasciano la Rai per sbarcare su Discovery, del gruppo Warner Bros, sul canale 9. Un accordo di quattro anni che prevede il debutto del noto conduttore di Savona il prossimo autunno. Discovery ha ufficializzato il «clamoroso arrivo per la prossima stagione televisiva». Uno dei volti «più popolari della televisione italiana, sarà protagonista sul canale Nove- si legge nel comunicato- Nelle prossime settimane saranno annunciati i progetti che lo vedranno coinvolto e il ruolo che avrà, grazie al suo talento e alla sua esperienza, nello sviluppo in Italia del gruppo Warner Bros».

Matteo Salvini ha salutato la partenza del duo di «Che tempo che fa» con un tweet: «Belli ciao». Apriti cielo. Le reazioni non si sono fatte attendere. Carlo Calenda, leader di Azione, ha commentato il cinguettio del ministro citando Primo Levi: «Se questo è un ministro della Repubblica». Citazione anche per il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni che scomoda Umberto Eco: «I social hanno dato diritto di parola a legioni di imbecilli. Ci sono volte in cui non si può che dar ragione a Umberto Eco. Ma il problema più grave è che capita che facciano persino i vice premier». Anche Matteo Orfini, del Pd, sceglie di commentare il tweet di Salvini prendendo in prestito parole di altri, senza volare troppo alto perché a Levi e Eco preferisce il passaggio di una canzone del gruppo «Zen circus»: «Esser stronzi è dono di pochi, farlo apposta è roba da idioti».

Scende in campo anche l’Associazione nazionale partigiani d’Italia con il presidente Gianfranco Pagliarulo: «Con i nuovi vertici Rai, il non rinnovo del contratto a Fabio Fazio e Luciana Littizzetto è l’evidente avvio di una epurazione. Parla il rancoroso e meschino commento di Salvini "Belli ciao". Altro che merito! È una ferita al servizio pubblico e al Paese». E ancora l’ex premier Enrico Letta: «Che tempo che fa di Fazio è stato uno dei migliori prodotti culturali della tv. La destra al potere sceglie di privarsene e fa un danno alla tv, alla cultura e all’Italia».

Di tutt’altro tenore il messaggio del vice presidente del Senato Maurizio Gasparri: «Non riesco a capire perché ci siano queste polemiche intorno a personaggi come Fazio e come Augias, la cui competenza, la cui qualità, il cui equilibrio sono noti a tutti. Mai una polemica, mai un intervento sopra le righe. Ma se poi Fazio dovesse decidere, come si legge, di passare a un’altra emittente, come potrebbe mai la Rai sostituirlo? Se il noto conduttore dovesse, per sua autonoma decisione, passare a un’altra emittente televisiva propongo alla Rai di lasciare vuoto lo spazio televisivo mettendo un’immagine fissa al posto di Fazio. Come si può immaginare una televisione pubblica senza Fazio e senza i suoi dibattiti notoriamente equilibrati e privi di accenti polemici? Se Fazio se ne va Rai 3 lo sostituisca con qualche ora di silenzio senza trasmissioni, nessuno è pari a Fazio, nessuno potrebbe sostituirlo. Tanto nomini nullum par elogium».

Sulla stessa linea d’onda anche la deputata della Lega Elena Maccanti, membro in commissione di Vigilanza Rai, che è intervenuta sulla questione dichiarando: «Due milionari firmano liberamente un contratto e passano dalla Rai a Discovery. Rai3 perde l’ennesimo megafono della sinistra da salotto. L’unica reazione che sanno avere, i compagni e i giornali affini, è perdere la testa e insultare».

Ieri sera arriva anche la replica del conduttore ligure: «Il mio lavoro continuerà altrove. Del resto non tutti i protagonisti sono adatti per tutte le narrazioni. Me ne sono reso conto e quindi continuo a fare serenamente il mio lavoro altrove, quello che ho sempre fatto in questi 40 anni. Non posso che esprimere gratitudine nei confronti di tutte le persone con cui ho lavorato per tutta la vita in Rai. Ne conserverò solo un ricordo meraviglioso».
Parliamoci chiaro: Fabio Fazio è un professionista e con il suo programma ha fatto guadagnare la tv pubblica grazie agli ingenti introiti pubblicitari che sono stati anche il motivo, insieme al successo di pubblico, per cui è stato sempre confermato. In questo nuovo giro di nomine che hanno portato alle dimissioni dell’amministratore delegato Carlo Fuortes erano in molti a prevedere la mancata riconferma del programma di Rai Tre anche perché il contratto di Fabio Fazio era in scadenza. In realtà il conduttore ligure ha anticipato tutti accettando la proposta di Discovery e quindi non si può parlare di cacciata. Ma la questione non è neanche questa. Il problema è che in Italia la tv pubblica viene lottizzata dalla politica da decenni, sia dai governi di destra che da quelli di sinistra. Quindi il problema non è tanto la presunta epurazione di Fazio, anche perché nessuno è intoccabile eccetto Bruno Vespa, ma al massimo la «liberazione» della Rai dalla politica. Se il problema è lo spoil system lo deve essere in tutte le stagioni e non una volta sì e una volta no. Altrimenti si fanno figli e figliastri a meno che non si voglia sostenere la tesi per cui Fazio è l’unico professionista che abbiamo nel panorama dell’intrattenimento.

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