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Tagadà, il professor Parsi rivela i dubbi sui droni contro il Cremlino

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Droni contro il Cremlino. Putin ne è uscito illeso ma chi si nasconde dietro gli attacchi? Se n'è parlato durante la puntata di Tagadà in onda il 3 maggio su La7 col professor Vittorio Emanuele Parsi, docente di Relazioni internazionali all'Università Cattolica di Milano. Secondo lo studioso l'azione potrebbe non essere collegata alla resistenza ucraina ma potrebbe configurarsi come un atto terroristico nato all'interno del potere russo.

 

 

  

 

"La notizia è importante perché mette la Russia nella condizione di poter denunciare un atto di guerra che si configura come un attacco personale al capo del Paese invasore e quindi può essere definito come un atto terroristico dalla propaganda russa - spiega il professor Parsi - Questa guerra iniziò il 24 febbraio 2022 col tentativo di eliminare la leadership ucraina quando le forze armate russe tentarono il blitz sui palazzi del potere di Kiev. Dall'altra parte non dobbiamo dimenticare che, durante la seconda guerra mondiale, gli Alleati misero in atto più di un tentativo di eliminare Hitler, quindi ci può essere che gli ucraini abbiano tentato il colpo grosso proprio a ridosso delle celebrazioni del 9 maggio. Ma dobbiamo prima escludere che questo non sia un atto di lotta politica interna alla Russia che, in un sistema totalitario, prende la forma della lotta armata. Insomma non siamo così sicuri che siano state le autorità ucraine. Potrebbe essere una quinta colonna che sta in Russia o oppositori russi. D'altronde i russi ci hanno abituato a fornirci una serie di informazioni che non possiamo verificare. Quello che potrebbe capitare è il tentativo di colpire Kiev in maniera più massiccia di quanto non sia già successo nelle ultime settimane".

      

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