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Cosa ha detto Caracciolo, retroscena dopo l'attentato al Cremlino

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"Mosca si abilita a compiere una rappresaglia simmetrica. Gli Usa non hanno potere di persuasione su Ucraina". A Otto e mezzo, mercoledì 3 maggio, si discute dell'attacco al Cremlino con i droni. In studio con Lilli Gruber c'è Lucio Caracciolo, il fondatore e direttore della rivista italiana di geopolitica Limes.

Un'esplosione squarcia il cielo nel pieno della notte di Mosca quando un drone si abbatte sul Cremlino e l'attentato racconta una nuova pagina indelebile della guerra fra Russia e Ucraina. Mosca accusa da subito Kiev parlando di "un atto terroristico pianificato e un attentato alla vita del presidente della Federazione russa alla vigilia del Giorno della vittoria". Vladimir Putin, viene precisato immediatamente, "è illeso". 

Così mentre l'Ucraina si dichiara innocente, la Russia grida subito vendetta. Per Caracciolo i casi adesso sono due: dietro c'è la mano di Mosca, con la volontà di giustificare un attacco più grande. Oppure se è stata Kiev, questo dimostra che "l'Ucraina si muove liberamente". 

In ogni caso il timore resta la pericolosa escalation con una data da tenere bene a mente: il 9 maggio. Per quel giorno è prevista l'annuale parata per la vittoria russa su Hitler. "Aspettiamoci una reazione da parte di Putin" avverte Caracciolo.

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