Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Otto e mezzo, “ritorsioni contro il governo”. Travaglio esagera: massacro sociale

  • a
  • a
  • a

“Qual è il tuo giudizio sul decreto lavoro di Giorgia Meloni?”. È questa la domanda con cui Lilli Gruber, conduttrice di Otto e mezzo su La7, apre la puntata del 2 maggio, in cui viene interpellato Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano: “Beh molto più negativo di quello che abbiamo dato su tutte le sparate che hanno fatto nelle ultime settimane su via Rasella, sul 25 aprile… Qui non sono parole, sono fatti e molto gravi. Si lasciano praticamente alla fame 800mila famiglie in più, non avranno più la copertura del reddito di cittadinanza perché avranno la sfortuna di avere il capo-famiglia occupabile, cioè disoccupato. Si penalizzano tra l’altro le famiglie che hanno fatto molti figli, in totale contraddizione con le politiche pro-natalità che questo governo dice di propugnare. Si ha l’obbligo di accettare, pena la perdita del reddito, qualunque offerta, dovunque sia, pure in capo al mondo, purché il lavoro che ti offrono sia di almeno un mese. Finito quel mese addio. Tornano i voucher in grande stile, cioè il lavoro schiavistico ad ore”.

 

 

“In più - prosegue l’invettiva di Travaglio - c’è un buco enorme sulle entrate. Non si capisce dove tutto questo regno di Saturno fatto del reality di Meloni e i ministri sullo sfondo prendano i soldi. Hanno tagliato il cuneo contributivo soltanto per 5-6 mesi, concentrandolo in pochi mesi proprio per poter dire che l’importo è più ampio. Le entrate diminuiranno anche con i condoni previsti, visto che si dà il segnale a tutti di evadere e di aspettare il prossimo condono”. “Quindi un disastro” sottolinea Gruber nel sentire il discorso fiume del giornalista, che replica così: “Il bilancio finale di questa roba qui è terrificante e ci preannuncia un massacro sociale che si dovrà ritorcere per forza contro questo governo. Questa maggioranza non è andata al governo per i voti dei ricchi, è andata al governo per i voti di un sacco di persone umili e difficili, che evidentemente si aspettavano altro”.

 

Dai blog