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Covid, Palù chiede la svolta: “Dichiarare la fine della pandemia”

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“La fine della pandemia dovrebbe essere dichiarata. Credo che l’Organizzazione mondiale della Sanità sia prossima a farlo e il ritardo sia dovuto a un residuo di prudenza”. In un’intervista al Corriere della Sera, il presidente dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) Giorgio Palù chiede un cambio di passo all’Oms a distanza di più di tre anni dai primi contagi dovuti al Covid-19. “Oggi - sottolinea lo specialista in Oncologia e Patologia Generale - questo virus è diventato assai poco virulento se non proprio innocuo. È mutato diverse volte fino a diventare, con la variante ora circolante soprannominata in modo non scientifico Arturo, causa di raffreddore e congiuntivite nei bambini. Ha un’incubazione molto breve, due giorni rispetto ai sette-otto dell’inizio, quindi contagia di più perché ha una fase infettiva più veloce. Si ferma alle prime vie nasali, non scende in bronchi e polmoni”.

 

 

Da Palù arriva un messaggio finale: “Noi aspettiamo il segnale ufficiale di fine. Certo stiamo vivendo in un contesto che dal punto di vista virologico è senza dubbio post-pandemico. Lo dicono anche i dati di mortalità, incidenza, ricoveri italiani e internazionali, in continua discesa. Vaccino? Un richiamo in questa fase ha senso solo per le persone ricoverate nelle residenze per anziani, gli over 80, i soggetti più esposti per professione e i pazienti con sistema immunitario indebolito”. La parola fine sull’incubo virus è ormai ad un passo.

 

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