In Onda, il fisico Carlo Rovelli: non so se l'Italia combattè una guerra di liberazione
Guerra in Ucraina e 25 aprile messi sullo stesso piano nel corso della trasmissione In Onda del 22 aprile. Durante la puntata David Parenzo e Concita De Gregorio hanno intervistato il fisico Carlo Rovelli, autore del libro "Buchi bianchi". I due giornalisti hanno chiesto al fisico se la guerra in Ucraina possa essere considerata una guerra di liberazione paragonabile a quella che gli Italiani combatterono alla fine della Seconda guerra mondiale. A quel punto, però, la risposta di Rovelli ha spiazzato tutti.
"Non sono sicuro che la nostra sia stata una guerra di liberazione - ha detto Carlo Rovelli - Mi pare siamo stati alleati della Germania per un lungo tempo. Fino all'8 settembre del '43. Adesso in Ucraina c'è un disastro, c'è un orrore e penso che qualunque persona ragionevole condanni la Russia sia con le parole sia nel suo cuore. Così come penso che qulsiasi persona regionevole condanni l'Arabia Saudita per i bombardamenti in Yemen che hanno fatto molti più morti che in Ucraina. Nella televisione italiana vedo solo immagini dall'Ucraina, mai dallo Yemen dove i morti sono molti di più. Come qualsiasi persona ragionevole condanna l'Italia e gli altri Paesi che hanno invaso, bombardato e distrutto. Tutte le persone di buona volontà devono guardare con orrore quello che succede in questi disastri e quindi chiedere ai nostri governanti che l'obiettivo sia che non ci sia la guerra. Quando tutti vogliono la pace viene la pace, quando tutti vogliono vincere si fa la guerra. Io voglio la pace e penso la vogliano anche la maggior parte degli Ucraini. Vorrei che il mio Paese facesse come sta facendo la maggior parte dei Paesi del mondo (penso all'Austria, alla Svizzera, all'Irlanda, al Brasile). Cioè condannare l'aggressione ma adoperarsi perché la guerra finisca non per vincere.