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Giorgia Meloni, "ha sorpreso i suoi critici". L'elogio del Washington Post al premier

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Giorgia Meloni "ha sorpreso i suoi critici" e "sfidando le previsioni degli esperti (principalmente uomini)" che dubitavano che la premier italiana avrebbe mangiato il proverbiale "Panettone", "quando è venuto il momento della Colomba" la "presa" della leader di Fratelli d'Italia sul governo è apparsa "ancora più salda". Così il Washington Post, in un intervento firmato dall'editorialista Lee Hockstader, specializzato nelle questioni europee. Dopo sei mesi dal suo insediamento a Palazzo Chigi, "Meloni, il primo politico in più di una dozzina di anni a diventare premier vincendo un'elezione piuttosto che attraverso un gioco di coalizioni, ha sfidato i profeti di sventura, soprattutto oltre i confini italiani", scrive il Post.

"Molti si sarebbero potuti aspettare una versione italiana della deputata Marjorie Taylor Greene (la repubblicana ultra trumpiana, ndr), ma invece si ritrovano qualcuno che vorrebbe essere visto come un conservatore tradizionale, come l'ex governatrice del South Carolina, Nikki Haley", rileva l'editorialista del quotidiano. La premier è riuscita nel suo intento, sostiene il quotidiano della sinistra liberal Usa, "nonostante le odiose origini del suo partito, gli sforzi per bandire le influenze straniere nella lingua, nel cibo e nella cultura, nella causa per riaffermare l'identità italiana, e il suo lungo record di temi nazionalisti, anti-immigrazione e anti-LGBTQ".

"Anche sull'immigrazione, che una volta Meloni ha affermato rappresentare una minaccia di 'sostituzione etnica', in questi giorni è difficile distinguere le sue politiche più restrittive da quelle del presidente Biden", scrive ancora l'editorialista del Washington Post.

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