Caso Orlandi, “Pietro e l'avvocato si rifiutano di fare i nomi”. Dilaga la polemica su Wojtyla
Incontro-lampo dell’avvocato Laura Sgrò, legale scelto da Pietro Orlandi per far luce sul caso della sorella, con il Promotore di Giustizia del Vaticano Alessandro Diddi. «La legale della famiglia Orlandi si è recata in Vaticano dov’era stata convocata in qualità di testimone per riferire in merito alle fonti delle informazioni riguardanti Giovanni Paolo II e più in generale sul caso della ragazza scomparsa. L’avvocato - sottolineano i media vaticani - ha scelto di opporre il segreto professionale e dunque si è rifiutata di riferire da chi lei e Pietro Orlandi abbiano raccolto le voci sulle presunte abitudini di Papa Wojtyla che, secondo quanto raccontato dal fratello di Emanuela durante la trasmissione ‘diMartedì’, ‘la sera se ne usciva in con due suoi amici monsignori polacchi’ e ‘non andava certo a benedire le case’».
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«Parole che Pietro Orlandi ha pronunciato in diretta su La7 la sera dell’11 aprile, dopo essere stato lungamente ascoltato dal Promotore di Giustizia, lasciando così intendere - scrive Vatican news - di voler in qualche modo asseverare il contenuto di un audio nel quale un membro della Banda della Magliana faceva pesanti allusioni sul Pontefice polacco». «Come ha raccontato lo stesso Pietro Orlandi in trasmissione, durante la sua lunga testimonianza, resa l’11 aprile, aveva fatto presente al magistrato inquirente le accuse contenute nell’audio dell’esponente della Banda della Magliana e anche le voci che circolavano in Vaticano sulle presunte abitudini di Giovanni Paolo II. Richiesto di fornire informazioni che consentissero di portare avanti l’indagine riferendo da chi avesse appreso queste informazioni Orlandi non ha indicato nomi. Ci si aspettava dunque che questi li potesse fornire l’avvocato Sgrò, anch’essa convocata sulla base delle sue ripetute richieste al termine dell’audizione di Pietro Orlandi». «Oggi però - osserva Vatican news - il legale, inaspettatamente e sorprendentemente, ha preferito opporre il segreto professionale decidendo così di non collaborare con le indagini dopo che più volte e pubblicamente, negli scorsi mesi, aveva chiesto di poter essere ascoltata». Lo scontro tra Orlandi e il Vaticano ha raggiunto un nuovo apice in tutta la vicenda riguardante Emanuela Orlandi.
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