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Soumahoro, Toni Capuozzo sbotta: "Ha fatto carriera ingannando"

Giada Oricchio
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Si riaccendono i riflettori su Aboubakar Soumahoro, ex deputato Alleanza Sinistra Verdi, oggi nel Gruppo Misto. La scorsa settimana la Procura di Latina ha chiuso le indagini sulla gestione di Karibù, cooperativa di migranti, da parte di Liliane Murekatete, moglie di Soumahoro e della suocera, Marie Therese Mukamitsindo.

I reati contestati alle due donne sono evasione fiscale e fatturazioni false, tuttavia i pm ipotizzano anche che i fondi destinati all’accoglienza siano stati utilizzati per l’acquisto di beni di lusso. L’onorevole, invece, è risultato estraneo ai fatti. Se ne parla a “Quarta Repubblica”, il talk su Rete 4, lunedì 10 aprile. Il giornalista Alessandro Rico e l’ex deputato Daniele Capezzone hanno attaccato Soumahoro sostenendo che “non poteva non sapere”, mentre Piero Sansonetti, direttore de “Il Riformista” (ancora per qualche giorno) si è detto certo dell’innocenza dell’onorevole.

L’ex inviato di guerra Toni Capuozzo, invece, ne ha fatto una questione prettamente etica: “Io sono contento che il deputato non debba rispondere di nulla alla giustizia. Non ha commesso reati, ma ha sbagliato”. In cosa? “Ha venduto sé stesso come rappresentante dei disperati, dei senza lavoro, degli sfruttati e delle vittime del razzismo, però vicino a casa sua, non alla Fiat di Torino o nelle campagne pugliesi, accadeva quel che accadeva - ha sottolineato il giornalista - C’è una specie di razzismo alla rovescia. Non sorprende tanto che Soumahoro abbia cercato di fare carriera politica con temi facili, mi sorprende che lo abbia fatto ingannando… Si presenta con gli stivali di gomma per dire io non dimentico le mie radici e poi si scoprono certi altarini”.

 

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