Otto e mezzo, Barca boccia Draghi e Conte sul Pnrr: “Impostazioni improbabili”
L’economista e coordinatore del Forum Disuguaglianze e diversità Fabrizio Barca è stato ospite a Otto e mezzo nell’edizione del 3 aprile del talk show di La7 condotto da Lilli Gruber. Il primo tema affrontato dall’esperto è proprio quello economico e dei possibili ritardi sul Pnrr: “Per il mio Paese e l’Europa mi augurerei di essere d’accordo con l’ottimismo di Meloni riguardo al Pnrr. Va detto però che il sistema di monitoraggio è pessimo e che la conoscenza che hanno i cittadini di quello che sta succedendo è poca. Sul monitoraggio, l’impostazione improbabile del governo Conte e per l'altrettanto improbabile proseguimento di non monitoraggio fatto dal governo Draghi offrono al governo Meloni una mela interessante ma col baco. Ricordiamo che alla fine dello scorso anno avevamo speso la metà di quanto dovevamo e l’esecutivo entrante non ha effettuato né una relazione sull’attuazione né una due diligence, quindi ne sappiamo poco. Questo Paese deve levarsi dalla testa che non siamo capaci di spendere. Venti anni fa l’Italia ha raggiunto quasi 69 miliardi di spesa, circa il 3% del Pil, poi è crollata. Se li abbiamo spesi al tempo allora possiamo tornare a farlo. Abbiamo grandi macchine di spese come Ferrovie dello Stato ma manca una mission strategica. Dopo Conte neanche Draghi ha fatto abbastanza, ci sono infrastrutture, non solo ferroviarie, da realizzare, abbiamo intere aree sismiche a rischio e il problema della ricostruzione. Gli ultimi tre governi hanno ignorato il dialogo sociale, e quest’ultimo nel rivedere il codice degli appalti vede il dibattito pubblico come qualcosa di noioso. Serve qualità, cioè funzionari pubblici. Il problema non è nel sistema ma è politico”.
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Si passa poi a temi più politici: “Che Elly Schelin - dice Barca - abbia coraggio è evidente, sennò non avrebbe presentato la sua candidatura alla guida del Pd. La sua diagnosi ha la forza che il vertice del partito non aveva da tempo, misurandosi con le ragioni delle disuguaglianze. Dopo la crisi finanziaria, quella pandemica e quella climatica tutti dicono che non torneremo indietro, dobbiamo cambiare. Lei sostiene questa linea ed è radicale in questo senso. Non prenderò la tessera Pd, faccio altre cose nella mia vita, ma in tanti guardano al nuovo corso del Partito democratico. Ci sono mille diverse Italie che aspettano, e Schlein dice ‘vi ascolto’”.
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Da segnalare poi un siparietto tra Gruber e Barca quando l’economista ha usato “due diligence” nel suo discorso chiedendo scusa “per l’utilizzo della parola inglese, ma anche Meloni usa la locuzione Made in Italy, quindi va bene”. La giornalista se la ride e fa notare al suo ospite che avrebbe rischiato di prendere una multa, riferendosi alla proposta di legge di Fabio Rampelli che prevede l’utilizzo obbligatorio della lingua italiana in “tutti i rapporti tra la pubblica amministrazione e il cittadino”.