Caprarica nel mirino di Travaglio: "Reginologo fan dell'uranio impoverito"
L'invio all'Ucraina di proiettili all'uranio impoverito da parte della Gran Bretagna ha trovato numerosi sostenitori in Italia. Eppure la storia recente ci mette in guardia sulle conseguenze potenziali di questo tipo di munizioni. A puntare il dito sulle amnesie di molti commentatori è Marco Travaglio in un editoriale dal titolo eloquente: "Neuroni impoveriti". "Secondo il Centro Osservatorio Militare, 7.600 militari italiani in missione dalla Bosnia alla Somalia all’Iraq si sono ammalati di cancro per l’esposizione all’uranio impoverito, rilasciato da proiettili Nato; e 400 sono morti di leucemia o altri tumori", scrive il direttore del Fatto quotidiano sulla prima pagina di venerdì 24 marzo.
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Travaglio continua elencando i rischi potenziali a breve e lungo periodo delle polveri rilasciate dai proiettili. I media italiani ne hanno scritto a suo tempo, e sono state fatte "indagini epidemiologiche, giudiziarie e parlamentari in vari Paesi". Ma da quando Londra ha annunciato che li darà a Kiev, "l’uranio impoverito si tramuta in Chanel n. 5, con un fans club di tutto rispetto". Il primo a finire sotto la scure di Travaglio è Antonio Caprarica, "ex reginologo in astinenza da regine". Per il giornalista ex corrispondente da Londra i proiettili all'uranio hanno "esiti assai preoccupanti per la salute dei soldati" ma quei "poveracci, come dire, hanno anche altre preoccupazioni: non solo le malattie da uranio impoverito, ma quel che gli succede sui campi di battaglia. Quindi nessun allarme escalation”. A queste parole Travaglio sbotta: "Se non muori ammazzato, come dire, vuoi mettere la soddisfazione di tornare a casa e beccarti correntemente una leucemia o un cancro a piacere targato Uk?".
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Travaglio poi replica alle critiche di Federico Fubini al titolo del Fatto "Uranio impoverito, Ucraina nuovo Iraq". L'editorialista del Corriere della Sera, a Radio Rai, ha sottolineato che non c'è unanimità nella comunità scientifica sugli effetti di queste munizioni. "Anzi, i pediatri lo consigliano per l’aerosol ai bambini", chiosa Travaglio.