Otto e mezzo, Pascale attacca ancora il centrodestra: “Meloni nostalgica del fascismo”
Francesca Pascale sta diventando una habitué del salotto di Otto e mezzo, il talk show di La7 condotto da Lilli Gruber. L’ex compagna di Silvio Berlusconi e attivista lgbtq+ è stata ospite della puntata del 24 marzo, partendo proprio da tematiche legate al leader di Forza Italia: “Ho sempre riconosciuto a Berlusconi una forte attrazione verso la libertà. È un liberale che non ha mai avuto riferimenti al fascismo o posizioni omofobe. Mi ha sorpreso l’alleanza con partiti con nostalgia del fascismo come quello di Giorgia Meloni e chi ha fatto esternazioni razziste come Matteo Salvini. Ho sempre avuto contrasti con Berlusconi per i suoi alleati, con accese discussioni, ma da qui a considerare le sue posizioni vicine a ideali sovranisti e omofobi faccio fatica a immaginarlo. Con Berlusconi sul piano personale è successo quello che accade a tutte le coppie che si separano, quando non si va d’accordo è meglio dividere le strade. A lui mi lega un sentimento felice e indelebile. A prescindere da tutto, Berlusconi è stato un leader, c’è una differenza tra lui e Meloni. Berlusconi ha avuto empatia, carisma, determinazione, ha portato valori assai rari nella politica tutta. Non per questo - ci tiene a sottolineare Pascale - faccio il tifo affinché Meloni fallisca, significherebbe augurarlo a tutta l’Italia. Mi domando a fianco di chi sarà in Europa. La destra liberale dei conservatori inglesi o la destra di Orban?”.
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Pascale non si ferma negli attacchi a Fratelli d’Italia: “La comunità lgbtq+ questa settimana ha subito attacchi indegni da uomini di Meloni. Hanno paragonato lo stupro di un bambino alla creazione di un bambino. Questo serve a un dialogo costruttivo o soltanto alla loro campagna elettorale? Il fatto che la comunità lgbtq+ sia piccola non vuol dire che il problema non sia più grande, non è solo degli omosessuali ma culturale. Vorrei che i nostri figli crescessero con l’educazione al rispetto di tutti, a prescindere alla sessualità. Le battaglie per i diritti civili non sono carnevalate, io le carnevalate le condivido a metà, ma non vuol dire che rispecchiano tutti. L’obiettivo è che tutta la società percepisca l’omosessualità come l’eterosessualità. Ci sentiamo discriminati perché scegliamo di amare una persona dello stesso sesso, è aberrante per uno Stato democratico come quello italiano”.
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Poi l’ultimo affondo: “La destra, soprattutto questa, fomenta questi temi per spaventare le persone, soprattutto quelle meno informate. La maternità surrogata è un atto di generosità. Esiste la fecondazione in vitro, che non è a pagamento. Smettiamo di pensare la maternità surrogata come atto contro l’umanità, un abominio, ha lo stesso diritto e rispetto dell’aborto. Chi non è d’accordo, come con l’aborto, semplicemente non ne fa uso. Una donna che ha la possibilità di rendere felice una coppia che non ha la possibilità di avere un figlio fa un gesto di generosità. Sento sempre dire che è contro natura, ma lo era tanti anni fa anche il trapianto. Il tema dei diritti appartiene a tutti indipendentemente dal voto alle urne. Bisogna - tuona Pascale - non rendere i diritti civili un fatto di squadre politiche”.