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“Sconfinata gratitudine”. La figlia di Aldo Moro loda Meloni: miracolo al femminile

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«Mio figlio ed io esprimiamo sconfinata gratitudine alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per questo inatteso dono». È euforica, nell’intervista all’AGI, Maria Fida Moro, primogenita di Aldo Moro. «Oggi 17 marzo - spiega la donna - la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni mi ha comunicato che la Camera dei Deputati si è mossa fattivamente per l’applicazione della legge 206 del 2004 in favore di Aldo Moro. Legge della quale ho chiesto l’applicazione per quasi vent’anni di seguito ed avevo perso la speranza». 

 

 

Lo scorso 15 marzo, in occasione dei 45 anni dall’agguato di via Fani, Maria Fida Moro aveva spiegato come la legge sulle vittime del terrorismo fosse rimasta tuttora inapplicata per il presidente della Democrazia Cristiana rapito e ucciso dalle Brigate Rosse dopo 55 giorni di prigionia. Fino ad oggi la Camera dei Deputati non avrebbe riconosciuto i benefici economici della legge 206 a lei e a suo figlio Luca Moro. «Per anni mi è stato risposto che il vitalizio non era una pensione e, quindi, la legge non era applicabile - ricorda la figlia di Moro - dimenticando però che la Corte Costituzionale ha sancito con sentenza che il vitalizio è uguale alla pensione, perché ci si paga l’Irpef». 

 

 

Maria Fida Moro definisce la comunicazione ricevuta oggi un «miracolo di Pasqua che rassicura Luca - il nipotino citato più volte da Aldo Moro nelle sue lettere dalla prigionia - sul fatto che suo nonno è finalmente equiparato alle altre vittime e non c’è più una disparità ingiusta a ferirci ulteriormente». La primogenita di Moro non rinuncia a togliersi qualche sassolino dalla scarpa: «Aggiungo per dovere di cronaca, ed anche perché mi fa piacere farlo, che ci voleva una donna al comando. Dove decine di uomini sono rimasti ‘imbambolati’ a guardare, una sola giovane donna è andata a meta. I miracoli esistono ma questo miracolo speciale ci ha ricolmati di gioia».

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