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Tagadà, Ricolfi svela il tranello contro Meloni: vogliono creare problemi al governo

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I naufragi nelle acque del Mediterraneo sono ormai all'ordine del giorno. Da almeno una decina d'anni. In alcuni periodi, però, se ne parla più di altri. Se n'è parlato nel corso della trasmissione "Tagadà" in onda il 13 marzo su La7. In collegamento c'era il sociologo Luca Ricolfi che ha smascherato il gioco dei media: attaccare selvaggiamente il premier di centrodestra e, invece, tacere quando al governo c'è la sinistra.

 

 

 

 

"Le imbarcazioni che danno luogo a naufragi sono presenti nel Mediterraneo da una decina d'anni -  ha detto Ricolfi durante Tagadà - Anche negli anni scorsi abbiamo avuto moltissimi naufragi: sono più di un migliaio ogni anno e avvengono ogni settimana. Perché tutto questo clamore mediatico non è quasi mai stato sollevato negli anni scorsi pur essendo la frequenza dei naufragi analoga. La risposta è che si vuole creare un problema al governo Meloni. La situazione è sostanzialmente la stessa però c'è un governo di centrodestra e quindi c'è una concentrazione mediatica contro il governo che è contraddetta, però, dalla percezione dell'opinione pubblica. I media hanno un doppio standard: se c'è un governo presunto cattivo lo attaccano selvaggiamente, se c'è un governo presunto buono di sinistra allora c'è understatement. Ma l'opinione pubblica la vede in maniera completamente diversa e attribuisce la responsabilità a Giorgia Meloni nella misura del 7,5%. Più del 60% degli italiani indica altre cause: scafisti, Europa e poi i Paesi d'origine. C'è un sondaggio di Euromedia Research sul naufragio di Cutro che è molto chiaro su questo punto. Perché i media usano un doppio standard a seconda del tipo di governo e l'opinione pubblica ha un giudizio fermo che ridimensiona le responsabilità dei governi e punta l'occhio in tutt'altra direzione".   

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