Incredibile Soumahoro: "Responsabilità politica", chi tira in ballo sui migranti
La tragedia dei migranti naufragati nelle acque davanti a Crotone ha ricompattato la sinistra che di sponda usa il dramma per attaccare il governo. Non poteva mancare la presa di posizione di Aboubakar Soumahoro, deputato del gruppo misto dopo la fuoriuscita da Sinistra italiana-Verdi sulla scia dello scandalo che ha travolto le coop attive proprio nell'accoglienza dei migranti gestite da compagna e suocera. "Le parole del ministro Piantedosi non fanno onore al nostro Paese: che una madre, una coppia, delle persone decidano di imbarcarsi nel mezzo del Mar Mediterraneo significa che hanno ritenuto il mare più sicuro della terra. Questo pone il problema dei canali di ingresso regolare nel nostro Paese, pone il tema della disperazione", attacca Soumahoro che cavalca la polemica sulle parole del ministro Matteo Piantedosi.
"Gli attacchi sono vergognosi". Salvini si sfoga contro il fango della sinistra
Per l'ex sindacalista dei braccianti "il piano della propaganda si scontra con la realtà complessa dei processi migratori: non siamo più in campagna elettorale, siamo alla prova del governare un processo complesso quale quello" dei flussi dell'immigrazione, dichiara ad Adnkronos chiedendo che il governo venga a riferire in aula "su cosa è avvenuto dalle ore 22, cioè dalla segnalazione di Frontex alla guardia costiera italiana sulla presenza di quella imbarcazione. Lo vogliamo sapere per una questione di responsabilità nei confronti dei morti e del Paese, su un piano prettamente politico. Basta minacce velate nei confronti di chi informa, venga in aula dove, nel caso, dovrà minacciare tutti noi", sono le parole sibilline dell'ex Si.
"Frontex non ha segnalato pericoli". Piantedosi fa chiarezza sulla notte del naufragio
Non solo. Per Soumahoro dovrebbe riferire in Aula anche Matteo Salvini "per una questione di trasparenza sul piano politico". Il deputato ce l'ha con il cosiddetto decreto Ong che, lamenta, "è di fatto una sorta di criminalizzazione di chi è attualmente è impegnato nel salvataggio di vite umane in mare", anche se "allo stesso momento lo Stato" non si assume la "responsabilità di salvare le vite. Per me, deve essere lo Stato in primis a salvare le vite, non le Ong".