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Tagadà, i dubbi di Travaglio su Schlein: “Si è nascosta sulle armi all'Ucraina, è contraria”

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Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, è stato ospite in collegamento dell’edizione del 27 febbraio di Tagadà, il talk show pomeridiano di La7 condotto da Tiziana Panella, ed ha approfondito quelle che possono essere le conseguenze della nuova leadership del Partito Democratico, che ha visto la salita al potere di Elly Schlein: “Sicuramente la questione femminile dentro il Pd era arrivata a livelli di guardia talmente alti che probabilmente ha trovato il suo sfogo, anche se poche delle donne del Pd hanno appoggiato Schlein fino a ieri. Da domani sono tutti per Schlein ovviamente, tranne chi se ne andrà, questo è l’altro problema. Ci saranno scissioni? Io vedo figure e settori del partito che anche antropologicamente non c’entrano più niente con un partito a guida Schlein, a meno che lei non faccia l’amministratrice delle correnti e non riesca a barcamenarsi, in questo caso fallirà completamente la sua missione. È vero che il voto a Schlein è la ribellione della base degli elettori rispetto agli apparati, ma è anche vero - sottolinea il giornalista - che sia Schlein che Bonaccini avevano intorno i vecchi cacicchi, i vecchi capibastone, i vecchi capicorrente, se li dividevano. Bisogna vedere tutta la parte renziana della corrente di Guerini che farà”.

 

 

“Poi - prosegue Travaglio - bisogna vedere la sua posizione sul tema numero uno, che è quello sulla guerra. Schlein un anno fa era contro il riarmo e contro l'invio di armi all’Ucraina, poi per quieto vivere e per non spaccare il partito in campagna elettorale si è ridotta a votare a favore del decreto Meloni sulle armi. Bisogna vedere adesso che potrà prendere la sua posizione che posizione prenderà e come reagiranno gli altri”. Un tema su cui molti attendono una precisa presa di posizione.

 

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