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Cosa si intende per guerra per procura? Lo schiaffo di Parsi a Caracciolo

Giada Oricchio
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La guerra in Ucraina spacca la categoria degli analisti geopolitici: “Non è Risiko”. Il direttore della rivista “Limes”, Lucio Caracciolo, in collegamento con la trasmissione di Rete4 “Controcorrente”, sabato 26 febraio, ha sostenuto che il conflitto tra Kiev e Mosca si è trasformato in “guerra per procura” e che “la vera fase negoziale sarà decisa da americani e russi”.

Su Twitter il professore di Relazioni internazionali dell’Università Sacro Cuore di Milano, Vittorio Emanuele Parsi, ha bocciato questa visione. In un post pungente ha spiegato: “Parlare di guerra per procura è un concetto a dir poco scivoloso, tipica della concezione risikese di Limes e oltretutto per nulla applicabile a questa guerra”.

 

La seconda parte del tweet di Parsi colpisce per l’allusione: “Sarebbe come dire che Limes ha una certa posizione per via dei suoi inserzionisti russi… ovviamente non è così”. La lettura “risikese” dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è inaccettabile per il politologo. Ospite del programma di Rai3 “Frontiere”, Parsi ha ribadito il concetto: “Gli italiani scontano un grande fallimento educativo. I disinvestimenti nell’istruzione hanno fatto perdere il gusto per la complessità del ragionamento. Facciamo grandi affermazioni di principio, ma ci risulta difficile tenere il punto. Ricordo che con il coraggio si acquista la libertà e con la viltà si acquista la servitù”.

L’accademico si è complimentato con la premier Giorgia Meloni: “Ha tenuto il punto, la posizione ‘draghiana’. Ha attestato la fermezza della linea italiana” e ha concluso: “Come ha detto quando è andata in visita ufficiale a Kiev, qualunque arma messa a disposizione degli ucraini per rispondere all’aggressore è un’arma difensiva, mentre quella utilizzata da chi compie crimini è un’arma offensiva”.

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