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Freccero attacca il Pd: “Politica come marketing”. Poi accusa Zelensky: propaganda a Sanremo

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Carlo Freccero, ex direttore di Rai2, è stato intervistato da Affari Italiani ed ha tirato una serie di bordate al Pd, in procinto di scegliere il nuovo segretario nelle primarie che si terranno questo mese: “Siamo nella cultura ‘Woke’ e nella ‘Cancel Culture’, assorbite dal Pd, la principale forza della sinistra italiana. La sinistra ha fatto suo il sistema americano. Il Pd, che è il principale partito della sinistra, nasce come fotocopia del Partito Democratico americano. E del Partito Democratico americano non ha preso solo l’impostazione ma anche la cultura. In generale abbiamo sostituito il nostro sistema politico con un sistema in cui la sponsorizzazione è legittima perché è iscritta a bilancio. Le campagne elettorali sono sempre più espressione di lobby. E la politica diventa un grande show e si fa con il marketing. Questo modo di fare politica all'americana contagia tutta la società e fa sì che tutti siano schierati sulle stesse posizioni. La sinistra è così esageratemente atlantista perché ha assorbito in modo spasmodico la cultura americana”.

 

 

“Questo è - segnala Freccero - il tema della ‘Cancel Culture’. Tutto il passato viene cancellato. Questa omologazione alla cultura americana è passata come un rullo compressore sulle differenze culturali che rappresentavano la ricchezza dell'Europa e dell'Italia e quindi che cosa è successo? È successo che un unico valore in fin dei conti è rimasto, il profitto. Un valore totalizzante che in questa forma non è un valore prettamente europeo ma è il valore”.

 

 

L’ex dirigente di Viale Mazzini si sofferma poi sull’invito di Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, a Sanremo: “È un chiaro atto di propaganda. È sempre stato necessario far accettare alla gente l’azione impopolare della guerra, dove le vittime sono i popoli, comunque la si veda. È normale che arrivi Zelensky a Sanremo che come tutti sanno è un presidente ex attore comico che aveva già interpretato in una fiction il ruolo di presidente, quindi ha grandi grandi referenze ‘spettacolari’ e il passaporto in regola per andare anche sul palco dell’Ariston. Zelensky ha il passaporto in regola perché si è rivelato idoneo per il ruolo, tutti conoscono i suoi balletti, con tacchi a spillo e lingua fuori dalla bocca, nudo in un perfetto stile Måneskin. Come i virologi chiedevano di vaccinarci sulle note di Jingle Bells così Zelensky andrà sul palco di Sanremo a chiedere conflitto e armi. Ma siamo sempre di fronte alla brutalità della guerra e la maggioranza ha un rifiuto per questa spettacolarizzazione ad oltranza. La guerra significa morte. Il cerchio si chiude e - chiosa Freccero - Zelensky a Sanremo è un fenomeno comprensibile nel mondo culturalmente devastato in cui viviamo, dove la sinistra italiana ha cancellato la nostra cultura per sostituirla con quella americana che nega il conflitto come motore della società”.

 

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