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Delmastro-Donzelli. la lezione di Mieli sul caso Cospito: "Cosa non hanno capito"

Giada Oricchio
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Sul caso Cospito Paolo Mieli non usa mezzi termini. La rissa politico-istituzionale esplosa contro Delmastro-Donzelli sulle rivelazioni di atti “sensibili” riservati per colpire politicamente il Pd (i dem chiedono invano le dimissioni dei due parlamentari) approda a “Otto e Mezzo”, il talk politico di LA7, mercoledì 1 febbraio e l'ex direttore del Corriere della Sera parla di "analfabetismo istituzionale".

Il giornalista non usa mezzi termini: “Il problema è enorme e mi stupisco che la premier Giorgia Meloni non sia ancora intervenuta. Il problema è enorme per le modalità: vi pare che la questione di una persona detenuta nel carcere di Sassari per atti di terrorismo che è in contatto con la camorra e la malavita e tratta la sua battaglia contro il 41 bis debba essere annunciata in quel modo?!”.

Mieli ha separato la forma dalla sostanza mettendo in luce le contraddizioni del Pd sul carcere duro, ma ha sottolineato che i dem non sono andati a far visita al leader anarchico, che rischia di morire in prigione dopo 3 mesi e mezzo di sciopero della fame, per coordinarsi in una campagna contro il 41 bis d’accordo con le mafie (“È una cosa che non sta né in cielo né in terra”).

L’editorialista e storico ha tirato le orecchie a Fratelli d’Italia: “È questo il modo? Quello che colpisce tutti è la mancanza di sensibilità istituzionale. Vuoi denunciarlo in Parlamento? Bene! Ti presenti in una sede propria, non ai margini di una seduta per innescare una stupida polemica con il Pd!”. Poi sale in cattedra: “Parlamentari di Fdi siete sempre stati all’opposizione, per favore ora imparate a prendere la postura di persone di maggioranza e di governo – ha concluso Mieli -. Scrivete i discorsi! Scriveteli! Usate parole a proposito: quello che è accaduto è imbarazzante”.

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