Caso Cospito, ciclone Cacciari: "È al 41 bis per una bomba carta, è tortura"
Massimo Cacciari è un fiume in piena sul caso di Alfredo Cospito, l'anarchico detenuto al 41bis in sciopero della fame. "Parliamo di un caso emblematico perché ci permette di parlare della nostra civiltà giuridica, che è fondata su un principio molto semplice: ogni pena deve essere caratterizzata da umanità e deve avere meno possibile il carattere della vendetta", premette il filosofo intervenendo a Radio Cusano Campus.
Cacciari inviata a ragionare sulle ragioni del carcere duro. "La ratio del 41 bis è chiarissima: si tratta di impedire a pericolosissimi capi di organizzazioni criminali di continuare a svolgere le loro attività criminali dal carcere, perché questo avveniva. E si trattava di casi mafiosi stragisti, quelli che hanno fatto saltare per aria Falcone e Borsellino". Appare diverso il caso di Cospito: "Costui ha fatto reati di quel genere quindi va punito, ma non ha fatto nessuna vittima e nessun ferito. Gli è stato dato il 41 bis per una bomba carta ad una stazione dei Carabinieri che non ha causato feriti. Costui è uno che può organizzare le brigate anarchiche internazionali in giro per il mondo? Ma scherziamo! Che rapporti ha questa persona con terroristi o stragisti mafiosi degli anni 90? Qui si tratta di una reazione inconsulta di una destra becera", attacca Cacciari.
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Per il filosofo le forze di maggioranza sono ferme al "dagli all’anarchico!". "Devono togliere il 41 bis a Cospito, perché non può essere applicato al caso di Cospito. Qui ci troviamo di fronte ad una palese ingiustizia nell’applicazione di una norma. Il 41 bis in questo caso viene applicato a mo' di tortura", tuona il filosofo. "Chissà per quale ragione continuano a tenere al 41 bis questo poveraccio! Non sto facendo l’avvocato di Cospito, se dovessimo ragionare in generale dell’anarchia dovremmo dire che oggi l’anarchia non ha alcun valore e non conta assolutamente nulla sulla scena internazionale".